Non poteva essere altrimenti. La candidatura di Luigi De Magistris è stata aspramente criticata sia da esponenti di centrodestra e sia del centrosinistra. Tutti uniti, tutti coesi a dileggiare e denigrare la scelta compiuta dal sindaco di Napoli.
Uno degli aspetti che accomuna le critiche è il fatto che De Magistris non sia calabrese, come se i calabresi che hanno finora governato la Calabria abbiano, nei fatti, tutelato gli interessi dei calabresi e non i loro interessi. Nella selva di critiche spiccano le affermazioni di ben due ex Presidenti della Regione, Agazio Loiero di centrosinistra e Giuseppe Chiaravalloti del centrodestra dei quali è inutile perdere tempo nel menzionare la loro nefasta e deleteria presidenza. Ma mentre sono comprensibili le posizioni di due ex Presidenti di Regione ben poco comprensibili sono le posizioni espresse da alcuni deputati del Movimento 5 Stelle. Per il deputato pentastellato Francesco Sapia "“La candidatura di Luigi de Magistris alla presidenza della Regione Calabria sa molto di carriera politica. il futuro presidente della Regione, chiunque sarà, non avrà compiti da procuratore della Repubblica ma dovrà assicurare un’amministrazione, intanto degli uffici, imparziale e capace di utilizzare i fondi disponibili per sostenere il rilancio della sanità, lo sviluppo delle imprese, l’occupazione e lo Stato sociale”. Non poteva mancare la feroce critica e la bocciatura da parte del commissario regionale del Pd, Stefano Graziano, conterraneo del Sindaco di Napoli, “L’ennesimo annuncio di candidatura a qualcosa di Luigi De Magistris - ha affermato Graziano - non è una buona notizia per la Calabria. Basta vedere come ha governato Napoli in questi dieci anni in cui la città ha avuto una regressione totale, abbandonata e piegata su sé stessa”. Anche per la deputata grillina, Federica Dieni "la decisione di de Magistris, non è frutto di un accordo di tutta la sinistra più il M5S". Mentre l'ex Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, esprime il suo dissenso affermando che " A me avevano detto che ‘candidato’ è participio passato del verbo ‘candidare’, e mi pare che richiederebbe un complemento d’agente, vale a dire che tizio viene candidato da quel gruppo o da quel partito a una certa funzione. Quando non c’è l’agente che candida, e uno si candida da solo, viene dimostrata l’insignificanza della cosa”. Non poteva mancare l'aspra critica della deputata del Pd, Enza Bruno Bossio. "Vedo malissimo,la candidatura di Luigi De Magistris in Calabria, e non perché è stato il pm che mi ha indagata, ma perché le posizioni che esprime sono populiste e da Mezzogiorno piagnone". Per l'ex Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, "Venga pure a candidarsi in Calabria, De Magistris, solo che così la regione verrebbe considerata una colonia d’Oltremare”. Quelle citate sono solo alcune delle dichiarazioni al vetriolo contro De Magistris, tutti accomunati contro il male della Calabria, contro un pericoloso colonizzatore. Fra non molto si dirà anche che la colpa della disoccupazione, del disastro sanitario, della dilagante corruzione è di De Magistris mentre tutti coloro i quali tutti uniti oggi ne denigrano la scelta, da anime candide, non hanno mai contribuito allo sfacelo della Calabria, non hanno mai amministrato, non hanno mai ricoperto alcun ruolo. Finalmente è stato individuato dalla Casta dei politici calabresi e dai loro servi e coloni il male assoluto della Calabria, il colonizzatore, il barbaro, il terribile Luigi De Magistris.