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Indubbiamente la decisione del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, di ufficializzare la sua candidatura a Governatore della Calabria con il concomitante avvio della campagna elettorale e con l'incontro tenuto con Carlo Tansi presso la sua abitazione ha avuto il merito di dare uno scossone ad una campagna elettorale che non era ancora iniziata nonostante si voti il prossimo 11 aprile con la presentazione delle liste entro il 12 marzo, quindi entro 51 giorni.

Anche se vi è chi spera che la data possa essere ulteriormente posticipata. Con la candidatura di De Magistris che comunque essendo Sindaco di Napoli riporta la Calabria all'attenzione dei mass - media nazionali anche il diviso e rissoso Pd e il silente centrodestra dovranno trovare il tempo per discutere e individuare il nome del candidato a Governatore per avviare concretamente la campagna elettorale. Del resto in politica la sicurezza di vincere è spesso fautrice di amare sorprese ed anche se il centrodestra ritiene di avere la vittoria in tasca rimanere fermo ed immobile potrebbe rivelarsi un grave errore politico. Come quello di sottovalutare il voto di protesta considerato lo squallore della classe politica calabrese dell'oggi, l peggiore di tutti i tempi, e considerata la crisi economica senza precedenti. Quindi nei prossimi giorni il centrodestra, quindi Salvini, Meloni e Berlusconi potrebbero discutere del candidato a governatore per la Calabria la cui designazione spetta a Forza Italia, quindi esclusivamente a Silvio Berlusconi che deciderà dal suo ritiro a Nizza, in Francia. Ad attendere la designazione il deputato Roberto Occhiuto che rimane in pole position, a muoversi sottobanco la sindaca di Vibo, Maria Limardo, l'assessore regionale all'agricoltura, Gianluca Gallo e la senatrice Fulvia Caligiuri. Mentre nel Pd dove si attendono le prime mosse del commissario regionale, l'ex consigliere regionale della Campania, Stefano Graziano, che conosce bene De Magistris, per decidere fra il deputato Antonio Viscomi o il giovane consigliere regionale Nicola Irto. Non è dato sapere ancora cosa farà il Movimento 5 Stelle che ha rinviato le "Regionarie", non ha ancora deciso nulla e che al suo interno vive la pressione di tanti attivisti di base che vedono di buon occhio la candidatura di De Magistris pur sapendo che il pentastellati dovranno accettare supinamente la decisione presa dal Pd per la forte alleanza di governo nazionale. Vi è anche chi pensa di candidare qualche esponente dei 5 Stelle come la Europarlamentare Laura Ferrara, o  la sottosegretaria Anna Laura Orrico.  Si profila all'orizzonte anche una lista o più liste cosiddette "riformiste" di centrosinistra ma fuori dal Pd con un candidato Presidente per ora top secret. Una ulteriore frammentazione del mondo del centrosinistra che non può che favorire il centrodestra. Un quadro disarmante e stantio dove la vera ed unica novità assoluta è la candidatura imprevista del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, una candidatura anomala nata fuori dai partiti. Nata fuori da quelle consorterie di affaristi e corrotti che con la politica hanno affamato il popolo, hanno costretto i giovani ed emigrare ad hanno tenuto i calabresi allo stato brado per arricchirsi, gestire il potere a vita e tramandarlo anche ai propri figli in un malcelato feudalesimo dove i padroni fanno quello che vogliono ed il popolo schiavo, lecchino, pavido e servo continua da decenni a lamentarsi dei politici ma poi continua a votarli nel segreto delle urne.

Redazione

Editoriale del Direttore