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Anche a Cosenza è stato costituito il Movimento "Cambiamo" che si ispira al Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. La guida regionale del movimento è stata affidata al senatore Francesco Bevilacqua di Vibo Valentia e già senatore per ben tre legislature. A guidare il Movimento nella sua fase di strutturazione territoriale per la provincia di Cosenza è stato chiamato Giovanni Antoniotti e con il neocommissario provinciale discutiamo del Movimento e della sua prospettiva politica ed organizzativa sul territorio, rimarcando il fatto che sono stati nominati già numerosi coordinatori cittadini e che in tanti hanno chiesto con entusiasmo di aderire al nuovo progetto politico.
 

Nell’accettare la nomina di coordinatore di ‘’Cambiamo’’ della provincia di Cosenza, sei entrato  in questo nuovo Movimento, che presto celebrera’ il suo  primo congresso, con un incarico di  impegno organizzativo; perche’ questa scelta, rafforzata dall’aver assunto un ruolo di responsabilita’ sul territorio?

Ho aderito da destra  a ‘’Cambiamo’’, guidato da Giovani Toti, nella consapevolezza di contribuire a rafforzare, nell'ambito della tradizione  liberal democratica del Movimento e svolgendo un ruolo di responsabilita’ nel sistema organizzativo sul territorio, le risposte politiche alle richieste di protezione sociale e di sicurezza che emergono, specie nell'odierna situazione di emergenza; ma anche per dare voce alle esigenze di rinnovamento delle istituzioni e del sistema  di rappresentanza, verso una democrazia partecipata. E’ un obiettivo che intendo condividere con quanti, forze politiche, associazioni, gruppi culturali, che si muovono nell’area di centro destra che auspico si presenti ai Calabresi, nella prossima tornata elettorale, per il rinnovo dell'Assemblea regionale, dopo la scomparsa della compianta Jole Santelli, con un programma di rinnovamento anche nella rappresentanza che dovra’ ricevere la legittimazione dal voto popolare e sovrano.

Secondo quanto dichiarato da Giovanni Toti  ‘’Cambiamo’’ porra’ al centro della sua iniziativa politica la ‘’questione Calabria’’, nell'ambito della piu’ vasta e tradizionale ‘’questione meridionale’’: quali le prime e significative iniziative ?

Il Coordinamento regionale di ‘’Cambiamo’’ con il mio contributo ha messo a punto una proposta emendativa al decreto-legge, in discussione in commissione alla Camera, sul commissariamento della Sanita’ in Calabria, per ridurne la durata da due  ad un anno, cambiarne la struttura, da organo monocratico a collegiale, con la partecipazione dei presidenti dei consigli provinciali  dei Medici, dell'Ordine dei dottori commercialisti ed Esperti contabili, dell'Ordine degli Avvocati, i Rettori dell’Universita’ della Calabria. La proposta emendativa prevede anche la divisione della gestione del ‘’piano di rientro’’ e del ‘’programma operativo’’  da quella dell'emergenza Covid 19; il passaggio dalla gestione commissariale alla responsabilita’ della regione, dopo la fine annuale del commissariamento, il rafforzamento del ruolo dei Sindaci nelle scelte sulla sanita’ territoriale e sulla rete ospedaliera. Nei giorni scorsi, il senatore Gaetano Quagliarello, responsabile del settore Enti locali di ‘’Cambiamo’’, sempre su sollecitazione del coordinamento regionale e su mia espressa richiesta, ha presentato in Senato un'articolata mozione sulla fallimentare gestione del commissariamento della sanita’ in Calabria, chiedendo al governo , oltre che  quanto contenuto negli emendamenti al decreto, un consolidamento del debito. Il vertice del Movimento ha costituito un gruppo di lavoro che sta esaminando una proposta  del coordinamento regionale con l'obiettivo di far pronunciare il Parlamento, subito dopo il varo  della manovra economica e di bilancio,  su una LEGGE SPECIALE PER LA CALABRIA che eviti assolutamente di ripetere il fallimento di quella degli Anni sessanta-settanta adottata, tra l'altro, con un’addizionale pagata da tutti gli Italiani.

Quali dovranno essere i ‘’campi’’ di applicazione di questa legge?

Dovrebbe essere finanziata con i fondi del Recovery found , strutturali e di coesione, ed avere  i seguenti obiettivi:  a) il riassetto idrogelogico del territorio;  b) investimenti per uno sviluppo sostenibile con il rilancio della strategia ZES (Zona economica speciale) e la trasformazione digitale dell'amministrazione pubblica regionale accompagnata dalla realizzazione del decentramento; c) una nuova governance del sistema territorio attraverso le unioni e le fusioni tra comuni in aree omogenee, per efficientare ed implementare i servizi;  e )l'Istituzionalizzazione di  una ‘’consultazione permanente’’, attraverso una ‘’conferenza interregionale’’ Calabria, Basilicata e Puglia, per promuovere scelte condivise per lo sviluppo dei propri territori, in tema di infrastrutture, trasporti, ambiente, università, ricerca, innovazione tecnologica, turismo, politiche sociali, culturali. Con l'obiettivo della costituzione, a seguito di revisione del titolo V della Costituzione, di una Macro-regione; d) QUESTIONE AMBIENTALE: di pari passo con il nuovo assetto territoriale, procedere ad una ‘’razionalizzazione’’ degli ‘’ATO’’(Ambiti territoriali ottimali) che oggi organizzano e gestiscono attraverso la ‘’Comunità d’Ambito’’ i servizi di rilevanza economica, come rifiuti e acqua, per estendere le loro competenze di gestione ai trasporti locali e alle politiche socio-sanitarie. Gli investimenti in questa direzione vanno unicamente verso la decarbonizzazione. La Calabria, come tutto il Mezzogiorno, possiede le piu’ grandi potenzialita’ in Italia di sviluppo delle fonti rinnovabili oggi competitive, ossia solare ed eolico, da realizzare una vera ''rivoluzione energetica''. Su queste premesse e ‘’valorizzando’’ , in particolare, le ‘’zone industriali dismesse’’, le prime tra queste, l'ex centrale Enel di Rossano e l'area chimica della Pertusola a Crotone, si puo’ rilanciare davvero una politica energetica in Calabria favorita dalle buone pratiche dell'economia circolare nei servizi di rilevanza economica come i rifiuti, un settore afflitto da grandi ritardi nella raccolta differenziata e nell’impiantistica indispensabile a gestire recupero, riuso e riciclo. Il costo ridotto dell'energia potrebbe favorire la nascita , accanto alle imprese medie-piccole esistenti, di una RETE DI IMPRESE MANIFATTURIERE IDENTITARIE ovvero che utilizzino ‘’materie prime’’ del territorio, che si servano dell'innovazione tecnologica per la gestione, produzione e distribuzione dei loro prodotti, in un'integrazione digitale che rappresenti  il vero valore aggiunto dei nuovi processi manufatturieri. La nascita e la crescita dell’’’impresa identitaria’’ potrebbe  trovare condizioni di favore nella ‘’funzione sociale’’ (prevista dalla Costituzione, art. 42, secondo comma) della proprietà pubblica demaniale (usi civici) .

Il Movimento Cambiamo! è una novità nel panorama politico calabrese, contate di concorrere alle prossime elezione regionali? Se si, che risultato prevedete di raggiungere?

Come lei dice, rappresentiamo una novità, e ci collochiamo in un'area moderata con spazi politici da poter conquistare, nel Movimento Cambiamo! In Calabria è già confluito il movimento ‘’Mediterraneo è Calabria’’ capeggiato dall'attuale nostro Coordinatore regionale Sen. Francesco Bevilacqua del quale fanno parte già molti amici con esperienza amministrativa e non.  Siamo in contatto con tanti che manifestano interesse verso di noi. In particolare  nella provincia di Cosenza sto valutando, insieme con il Coordinatore regionale, le richieste di partecipazione. Tutto ciò mi fa essere fiducioso e anche in virtu’ di un programma di effettivo rinnovamento che stiamo mettendo a punto si puo’ affermare che supereremo la soglia del 4% dei consensi che ci consentirà di conquistare seggi ed avere una rappresentanza in Consiglio regionale. Una cosa è certa, ai vari livelli organizzativi e di cariche elettive ci circonderemo di persone per bene.
 
 
 
Redazione

 

Editoriale del Direttore