La Grande e mitica Mia Martini nel 1973 seduta nella "Sala Rossa" dell'Antico Caffè Greco di via dei Condotti in Roma. Nella Sala Rossa venne scattata la foto che compare come copertina del 45 giri "Minuetto/Tu sei così". Il primo grande successo di Mia Martini con i testi di Franco Califano, grande amico di Mia Martini e la muica di Dario Baldan Bembo.
Minuetto fu pubblicato precisamente il 10 maggio 1973, per la casa discografica Dischi Ricordi e fu il 45 giri più venduto nella carriera della cantante e si rivelò in assoluto il più grande successo dell'estate di quell'anno.
L'Antico Caffè Greco è una caffè storico della "Grande Bellezza" della Città Eterna e con oltre 300 opere esposte nelle sale, è la più grande galleria d'arte privata aperta al pubblico esistente al mondo.
Copertina del singolo 45 giri "Minuetto" pubblicato d Mia Martini nel 1973, uno dei suoi grandi successi
È un caffè storico della città, fondato nel 1760, e deve il suo nome al fatto che il fondatore, un certo Nicola della Maddalena, fosse levantino. Oltre all'origine storica, il caffè è celebre per i molti frequentatori famosi avuti nel corso degli anni; è stato per molto tempo, e in parte lo è tuttora, un ritrovo di intellettuali e goliardi.
Uno degli interni del Caffè Greco, una fantastica Galleria d'Arte
Vi si riunisce, ogni primo mercoledì del mese, il "Gruppo dei Romanisti", antico cenacolo di studiosi e accademici cultori in particolare della città di Roma. Dal 1940 i loro lavori sono raccolti nel volume "Strenna dei Romanisti", pubblicato ogni anno in occasione del Natale dell'Urbe (21 aprile).
Le prime notizie sul Caffè Greco sono ravvisabili nello Stato delle Anime del 1760 nel quale risulta gestore e forse anche proprietario un "Nicola di Madalena caffettiere", dato che trova riscontro anche in un documento proveniente dalla parrocchia di San Lorenzo in Lucina e conservato presso l'Archivio del Vicariato.
La prima sicura testimonianza sul Caffè Greco viene attribuita a Pierre Prudhon, che ne fa menzione in una sua lettera personale a Cesare Pascarella.
All'inizio del XIX secolo il Caffè Greco divenne il ritrovo preferito di artisti e intellettuali tedeschi che si trovavano a operare in Italia.
Il "Caffè Greco" in un quadro del grande Renato Guttuso
A documentazione del fatto, vi sono tra gli altri gli schizzi e ritratti a matita eseguiti da Carl Philipp Fohr in preparazione di un quadro mai realizzato a causa della morte dell'artista, annegato nel Tevere.
Gli schizzi, conservati a Heidelberg e a Francoforte, sono ambientati nel Caffè Greco e raffigurano tra gli altri il tirolese Joseph Anton Koch, il poeta J.M.Friedrich Rückert, Theodor Rehbenitz, Peter Cornelius, J.F. Overbeck che gioca a scacchi con Philipp Veit, e J.N. Schaller. Altri frequentatori erano il filosofo Schopenauer ed Ernst Theodor Hoffmann.
Da allora, il Caffè divenne in generale un punto di incontro per personalità intellettuali e politiche: Gioacchino Pecci, futuro papa Leone XIII, fu un assiduo frequentatore del Caffè, così come lo fu Silvio Pellico.
Nella sala Omnibus del Caffè Greco sono esposti i medaglioni, le placchette in gesso e le miniature raffiguranti gli artisti, poeti, musicisti, che nel corso degli anni hanno frequentato il locale.
Un luogo di cultura e di bellezza che non può che essere indimenticabile per chi ama Roma e i suoi tanti tesori, la sua prestigiosa e irraggiungibile "Grande Bellezza".
Redazione