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La forte crisi dovuta al periodo di blocco delle attività per il Coronavirus ha aggravato una situazione già difficile per una crisi economica che in Calabria perdura ininterrottamente dal 2008 ed ha aggravto un fenomeno da sempre diffuso in città che in momenti difficili tende ad aumentare vertiginosamente. Quello dell'usura. Cosenza è sempre stata una città incline all'usura. E' stata spesso praticata anche da insospettabili che non erano legati alle organizzazioni criminali ma che non disdegnavano di rivolgersi ad esponenti della stessa quando vi erano oggettive difficoltà nell'incassare il prestito compreso gli interessi sempre altissimi. Con il tempo l'attività è stata praticata sempre più da esponenti criminali o, comunque, almeno consentita da personaggi legati alle varie organizzazioni. Attività che ha sempre fruttato lauti guadagni e che ha sempre rovinato molti imprenditori che stretti dalla morsa dell'usura hanno, alla fine, perso tutto.  oggi questo fenomeno è in crescita esponenziale Con prestiti anche di piccole cifre, 1000, 2000 euro che poi divengono cifre importanti con tassi di usura calcolati addirittura su base mensile. Vi sono lodevoli associazioni antiusura che operano sul territorio spesso legate al mondo della Chiesa che fanno quel che possono. Rimane invece insufficiente l'azione delle Istituzioni sia nel senso della prevenzione che in quello della repressione di una attività illegale terribile che ha determinato negli anni tanti suicidi di imprenditori e uomini disperati che in un momento di estrema debolezza rimangono intrappolati in un terribile girone infernale come quello dell'usura.

Redazione


Editoriale del Direttore