Nicolino Grande Aracri, boss di prima grandezza e fra i più potenti, da un mese collabora con la giustizia. E la collaborazione di un capo del calibro di Nicolino Grande Aracri è un vero "colpo grosso" della Procura antimafia di Catanzaro guidata dal Procuratore Capo, dott. Nicola Gratteri.
I contenuti delle dichiarazioni di Nicolino Grande Aracri potrebbero essere esplosivi e potrebbero anche aprire una breccia su quel mondo parallelo alla 'ndrangheta che è poi la vera forza della stessa composto da politici, uomini delle professioni e delle istituzioni collusi e complici del "sistema" criminale che controlla sempre più la vita e l'economia non solo della Calabria ma di tanti territori ed aree dell'intera nazione. Nicolino Grande Aracri aveva già collezionato diversi processi e, fra questi, il maxi processo Aemilia con base in Emilia Romagna. Il potente boss cutrese considerava molto importante arruolare fra i propri amici quelli che lui stesso definiva "buoni cristiani". Cioè non proprio 'ndranghetisti di professione ma soggetti facenti parte dei colletti bianchi, professionisti, imprenditori, amministratori e politici con i quali tessere una tela di reciproci interessi. Se il boss nella sua collaborazione dovesse andare sino in fondo e raccontare particolarmente questo aspetto non trascurabile del suo immenso potere se ne potrebbero vedere delle belle. In tanti inizieranno a preoccuparsi. Certamente una collaborazione dalle potenzialità infinite che potrebbe consentire al dott. Nicola Gratteri e alla Procura da lui brillantemente guidata di infliggere alla 'ndrangheta un colpo non indifferente. Il primo pentimento di un boss moderno, di una 'ndrangheta sempre più imprenditrice e sempre più globalizzata non solo sul piano nazionale ma, soprattutto, su quello internazionale. Tante le attese nei confronti di un collaboratore del calibro di Nicolino Grande Aracri. Si potrebbero aprire fasci di luce su collusioni inimmaginabili e su quel mondo border line dell'imprenditoria e della finanza che non ha mai disdegnato l'utilizzare denaro sporco per grandi operazioni di lavanderia e di immissione di ingenti capitali frutto del controllo del mercato della cocaina nella cosiddetta economia legale. Nella storia della 'ndrangheta non sono numerosi i casi di capi supremi che hanno abbracciato la via della collaborazione. Sarà interessante osservarne gli sviluppi. L'attesa è per molti ed in molti saranno i colletti bianchi ora probabilmente molto preoccupati.
Redazione