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Nella totale indifferenza di tutti, Governo compreso, basti solo pensare che il Governatore Draghi nella sua relazione iniziale non ha citato in alcun modo il dramma della criminalità, le organizzazioni criminali continuano a sfruttare la devastante crisi economica in atto.

Essendo le uniche che hanno a disposizione immensa liquidità proveniente dal controllo e dalla gestione del narcotraffico nell'ambito delle 60.000 imprese che negli ultimi mesi hanno cambiato proprietà molte di queste sono acquisizioni utili al riciclaggio e alla continua conquista dl mondo produttivo. Oramai la mafia imprenditrice è parte integrante dell'economia e le banche sono stracolme di denaro sporco, ma, come tutti sanno, i voti e il denaro non hanno mai avuto alcun odore e sono sempre ben accetti. Ma fra le organizzazioni criminali operanti nel Paese, la più potente rimane ed è sempre più la 'ndrangheta che negli ultimi mesi ha sprigionato tutta la propria potenza conquistando la Città Eterna. Alberghi, attività economiche, appartamenti prestigiosi nel centro storico, locali e tanto, tanto altro. Il tutto approfittando di tanti operatori economici oramai sul lastrico ed approfittando anche del sistema di strozzinaggio diffusissimo nella Capiatale che poi sfocia quasi sempre nell'acquisizione dei beni dell'usurato. Addirittura negli ultimi tempi vengono segnalati i territori conquistati e finiti sotto il dominio della 'ndrangheta attraverso i fuochi d'artificio, spesso notturni. Usanza che veniva utilizzata a anche dai casalesi a Casal di Principe. A denunciare tale fenomeno la portavoce del Comitato collaboratori di giustizia, Maricetta Tirrito, che sulle colonne de "Il Tempo" afferma: "Roma è sempre più terreno di conquista della criminalità, ma il Campidoglio sembra non accorgersene. I fuochi d’artificio che da Ostia al Pigneto segnano le notti romane, non sono certo per festeggiare l’illuminata gestione della Raggi ma per lanciare segnali di ‘ndrangheta. Segnali di conquista del territorio, di padronanza, da non sottovalutare". E che invece, tutti continuano a sottovalutare. La 'ndrangheta non è un fenomeno solo calabrese ma oramai nazionale e mondiale. In 3.000 miliardi di euro è stimato il patrimonio della criminalità calabrese sparso per il mondo a giudizio della Fondazione "Antonino Caponnetto", altro che i 320 miliardi di euro del Ricovery Fund che sarà gestito da Mario Draghi. E chissà quanti di questi finiranno nelle mani di quella "mafia Imprenditrice", apparentemente pulita, dei colletti bianchi e del terzo livello infiltrati nelle Istituzioni, nella Politica e che rappresenta la nuova borghesia del potere del nostro Paese.

Redazione

Editoriale del Direttore