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Un risultato fortemente deludente quello raggiunto dalle città calabresi nell'ambito della nuova edizione, la 26°, dell'indagine sulla qualità della vita redatta da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l'Università Sapienza di Roma.



I criteri con i quali è stata realizzata l'indagine riguardano l'analisi di determinati settori, i servizi, la soglia di reddito, le infrastrutture, la vitalità del tessuto produttivo.

 
In fondo alla classifica, in ultima posizione, la 107°, Caltanissetta, alla penultima Reggio Calabria, alla terzultima Agrigento e alla quartultima, la 104° la città dei Bruzi.
 
Crotone alla 101° posizione, Vibo Valentia alla 94° e Catanzaro alla 90°.
 
 
In totale contraddizione con il racconto evidentemente falsato e di parte che la stragrande maggioranza dell'informazione calabrese foraggiata ed appiattita sulle posizioni politiche dominanti propina quotidianamente.
 
Al primo posto Milano, seguita da Bolzano, Monza, Bologna e Trento.

Le prime cinque città classificate si caratterizzano per la capacità di coniugare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e alti livelli di sicurezza e benessere. 
 
Anche se sulla sicurezza il dato di Milano è semplicemente terrificante, essendo per numero di denunce e di reati la prima città in Italia seguita in seconda posizione da Roma.
 
Comunque da questa analisi si riconferma l'accentuazione del divario fra Nord e Sud del Paese.
 
A dimostrazione di come la cosiddetta Questione meridionale non sia più oramai da anni nell'agenda di Governo.
 
Redazione
 
 

Editoriale del Direttore