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Il reddito di cittadinanza fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle doveva essere uno strumento legislativo di aiuto per chi non percepiva alcun reddito e soprattutto una strada finalizzata all'ottenimento di un lavoro attraverso il potenziamento dei Centri per l'Impiego e la figura dei Navigator, cioè dei mediatori dal reddito temporaneo al lavoro.

In realtà i Centri per l'Impiego un fallimento totale erano e tali sono rimasti. Per non parlare della figura completamente inutile dei Navigator mai decollata. Ne è un fulgido esempio la Calabria che , in proporzione agli abitanti, è la Regione, e non poteva essere altrimenti, che più ha usufruito del Reddito di Cittadinanza. Sarebbe molto più corretto chiamarlo Reddito di assistenza. Infatti in Calabria sono quasi 200.000, esattamente 197.000 i calabresi che ne usufruiscono considerando che il Reddito di cittadinanza coinvolge ben 87.226 nuclei familiari. E su circa  1.600.000 abitanti reali sono una cifra enorme. Inutile dire che nessuno di coloro i quali ne usufruisce si è cancellato per avvenuta occupazione. Certamente in tanti sommano il Reddito di Cittadinanza con qualche lavoro in nero in un sistema di illegalità diffusa che nessuno riesce a ridimensionare. La media dell'importo del reddito di cittadinanza in Calabria è di 542 euro al mese. Tanti i furbetti che lo percepivano senza averne diritto che sono stati individuati. Ma si tratta di non più di un migliaio. In realtà gli abusivi saranno decine di migliaia nella solita prassi di risultare nullatenente per poi girare in Ferrari e fare la solita bella vita che tanti nullatenenti in Calabria continuano da anni a sfoggiare in quel clima di impunità e di illegalità sempre più diffuso. Vi è chi sostiene che il Reddito di Cittadinanza sia stato sinora un vero fallimento non avendo prodotto alcun posto di lavoro. Chi, invece, sostiene che essendosi trasformato in pura assistenza ha sollevato migliaia di calabresi da uno stato di povertà assoluta. Certamente deve essere revisionato e deve trasformarsi o in un vero strumento di transizione verso l'occupazione o in un vero strumento di assistenza pura e da concedere a chi, realmente e senza trucchi, è in condizioni di povertà assoluta. Ma applicare le norme correttamente in una società dove trasgredire le norme è oramai un fatto culturale e di massa è facile a dirsi ma impossibile a farsi.

Redazione

Editoriale del Direttore