Grande successo di pubblico e di critica per la mostra che celebra il centenario della nascita di Carla Accardi, la più grande artista dell'arte visiva contemporanea italiana ed internazionale.
La mostra presso il Palazzo delle Esposizioni in Via Nazionale a Roma è stata inaugurata lo scorso 5 marzo e sarà aperta al pubblico sino al 9 giugno.
Mostra promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo Ideata, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo. Realizzata in collaborazione con Archivio Accardi Sanfilippo e con il sostegno della Fondazione Silvano Toti.
A cura di Daniela Lancioni e Paola Bonani.
La mostra presso il Palazzo delle Esposizioni in Via Nazionale a Roma è stata inaugurata lo scorso 5 marzo e sarà aperta al pubblico sino al 9 giugno.
Mostra promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo Ideata, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo. Realizzata in collaborazione con Archivio Accardi Sanfilippo e con il sostegno della Fondazione Silvano Toti.
A cura di Daniela Lancioni e Paola Bonani.
Mostra antologica che celebra il centenario della nascita di Carla Accardi, figura cardine dell’arte visiva contemporanea italiana e internazionale.
Un centinaio di opere presenta il suo lungo lavoro, nata a Trapani nel 1924 e giunta nel 1946 a Roma dove ha risieduto sino alla sua scomparsa nel 2014.
Figura di assoluto rilievo nel panorama internazionale, Carla Accardi è stata una protagonista della cultura visiva non solo italiana.
Mantenendo una singolare ed eccezionale coerenza espressiva, ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte, dall’astrattismo dell’immediato dopoguerra all’informale, dalla pittura concettuale alla pittura-ambiente, da un’arte segnata dalle istanze del femminismo alla rinnovata joie de vivre incarnata nella pittura negli anni Ottanta, fino alle grandiose sintesi degli anni Novanta e Duemila.
Caso unico tra gli artisti italiani della sua generazione, ha sempre dialogato con artisti e intellettuali più giovani nell’arco delle diverse stagioni del suo lavoro.
Una grande mostra antologica che per il numero e l’importanza delle opere esposte si configura come la più esaustiva sino ad ora dedicata all’artista.
Cento opere, datate dal 1946 al 2014, articolate in un percorso cronologico che include porzioni di allestimenti concepiti dalla stessa Carla Accardi, dedotti dalla documentazione fotografica che ha consentito di ricostruire anche la sala personale alla Biennale di Venezia del 1988.
Grazie a questi ‘innesti’, nel progettare la mostra è stato possibile affidarsi alla ‘scrittura espositiva’ dell’artista stessa, potendo così restituire l’estrema libertà con la quale concepì il rapporto tra opera e spazio, scardinando convenzioni e inaugurando nuove pratiche.
I capolavori sono stati scelti con l’idea sia dimettere in evidenza le fasi germinali nel lavoro di Carla Accardi, sia di presentare le opere nelle quali l’artista si è espressa con maggiore radicalità e che si sono rivelate seminali nel contesto nazionale e internazionale.
I capolavori sono stati scelti con l’idea sia dimettere in evidenza le fasi germinali nel lavoro di Carla Accardi, sia di presentare le opere nelle quali l’artista si è espressa con maggiore radicalità e che si sono rivelate seminali nel contesto nazionale e internazionale.
E la grande artista Carla Accardi fra le tante mostre a lei dedicate è stata anche protagonista di una mostra tenuta dal 1° dicembre 2010 al 27 febbraio 2011 presso il Museo Carlo Bilotti all'Aranciera di Villa Borghese.
La Mostra presso il Museo Bilotti raccolse una selezione di opere, molte delle quali provenienti dall’archivio personale dell’autrice ed in gran parte inedite, tra cui un nucleo di preziose carte, mostrate per la prima volta in pubblico ed una scelta di opere appartenenti a collezioni pubbliche e private, altrettanto rare e di difficile fruibilità.
Lavori storici e recenti ( in riferimento sempre al 2010, anno nel quale venne tenuta la Mostra) messi a confronto per far emergere la continuità e la coerenza che ha caratterizzato la ricerca di Carla Accardi pur nella varietà linguistica e operativa che ne ha segnato lo sviluppo, dal 1947 (data della sua adesione al gruppo Forma, convenzionalmente presa come termine post quem avviare l’indagine) ad allora.
Come in un atelier d’artista, la disposizione delle opere invase per intero gli spazi interni ed esterni del Museo Carlo Bilotti creando una grande installazione, di immaginario “ambiente Accardi”, quello attraverso il quale il visitatore ha potuto liberamente individuare associazioni e punti di contatto tra gli elementi proposti.
E una delle prestigiose opere di Carla Accardi è presente nel Museo d'Arte contemporanea Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona ubicato nel Castello del centro storico di Rende.
L'opera di Carla Accardi presso il Museo d'Arte Contemporanea "Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona" di Rende
L'opera è facente parte della donazione di Francesca Romana e Nicoletta de' Angelis.
Si tratta della collezione di Nicola Maria de’ Angelis, famosissimo avvocato originario di Terranova da Sibari, uomo di grande cultura, mecenate e raffinato collezionista, venuto a mancare nel gennaio del 2016, composta da sessanta opere di grandi artisti del Novecento, oltre alla citata Carla Accardi, e che contempla nomi dal calibro Franco Angeli, Vasco Bendini, Giuseppe Capogrossi, Mario Ceroli, Arnaldo Ciarrocchi, Antonio Corpora, Filippo De Pisis, Piero Dorazio, Tano Festa, Renato Guttuso, Mario Mafai, Eliseo Mattiacci, Marino Mazzacurati, Giovanni Omiccioli, Domenico Purificato, Cesare Tacchi, Giulio Turcato, solo per citarne alcuni.
“Ho scelto, insieme a mia sorella Nicoletta, di donare sessanta opere della collezione di mio padre per esaudire un suo ma anche un nostro desiderio. La Calabria, terra d’origine della famiglia paterna, Rende ovvero ‘il Borgo dei Musei’, le capacità, l’esperienza di Roberto Bilotti sono stati elementi decisivi per la mia scelta.
Tutto questo infatti mi ha convinto che il magnifico Castello di Rende fosse la casa adatta ad accogliere questa quadreria che mio padre, grande conoscitore di arte e raffinato collezionista, ha messo insieme con grande amore durante tutta la vita”, ci racconta Francesca Romana de’ Angelis, figlia del prestigioso avvocato di origine calabrese.
“Fare una donazione produce molti effetti che non riusciamo neanche a prevedere. Si dice, ed è vero, che chi se ne va continua a vivere nel cuore e nella mente di chi lo ha amato. Con questa donazione, che è un momento di condivisione e di importante sinergia tra pubblico e privato e che arricchisce il Museo di Arte Contemporanea di Rende, mio padre continuerà ad esistere anche attraverso gli occhi di chi avrà modo di guardare queste opere che sono memoria delle sue competenze e delle sue emozioni”.
“Fare una donazione produce molti effetti che non riusciamo neanche a prevedere. Si dice, ed è vero, che chi se ne va continua a vivere nel cuore e nella mente di chi lo ha amato. Con questa donazione, che è un momento di condivisione e di importante sinergia tra pubblico e privato e che arricchisce il Museo di Arte Contemporanea di Rende, mio padre continuerà ad esistere anche attraverso gli occhi di chi avrà modo di guardare queste opere che sono memoria delle sue competenze e delle sue emozioni”.
E sul Museo di Arte Contemporanea "Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona" di Rende riportiamo alcuni stralci di una data intervista rilasciata dallo stesso Mecenate di origini cosentine che vive a Roma.
Il castello di Rende ora porta il tuo nome. Come mai un museo a Rende?
Il castello di Rende ora porta il tuo nome. Come mai un museo a Rende?
"Nel 2011 il Comune di Rende, che sino ad allora aveva sede nel castello, si trasferì nella nuova zona valliva, lasciando la struttura vuota e priva di destinazione. L’amministrazione, memore dell’intento di mio zio Carlo Bilotti, che già nel 2005 avrebbe voluto donare al Comune quaranta opere delle grandi avanguardie poi destinate all’Aranciera di Villa Borghese a causa della mancanza di una sede istituzionale disponibile, mi propose di realizzare il progetto per rendere fruibile l’edificio attraverso un percorso espositivo dedicato all’arte del nostro tempo".
Un museo che si arricchisce nel tempo di numerose opere donate da artisti italiani e stranieri...
Un museo che si arricchisce nel tempo di numerose opere donate da artisti italiani e stranieri...
"100% periferia ha contribuito inizialmente alla costituzione del museo donando l’intera collezione “Quadratonomade” che era stata presentata al Palazzo delle Esposizioni nel 2012. Successivamente abbiamo allestito la sala Pietro Ruffo. Negli ultimi tempi è stato donato, grazie alla volontà di Mimma Pisani, un nucleo di opere di Vettor Pisani, inoltre abbiamo accolto le donazioni di altri artisti come Marion Greenstone, Maurizio Savini, Chiara Dynys, Racarey, Cascella, Fiorella Rizzo, Omar Galliani, Avenali, Limoni, Lucilla Catania, Bruno Ceccobelli, Luca Patella, Giuseppe Gallo, Pietro Fortuna, Felice Levini, Innocenzo Odescalchi, Harbutt.
Parlaci dell’ultima donazione che ora il Museo Bilotti accoglierà all’interno delle sue sale.
"Francesca Romana e Nicoletta de’ Angelis con la loro liberalità confermano la vocazione universalistica della cultura offrendo a Rende una nuova occasione di arricchimento e di crescita.
Sessanta opere della collezione paterna entrano oggi nel percorso permanente del museo. Sono lavori di artisti che hanno determinato il valore dell’arte italiana nei diversi linguaggi, dal figurativo alla ricerca astratta a quella più aderente alla realtà con il Neorealismo, alle attitudini espressioniste della Scuola Romana degli Anni Trenta, fino alle sperimentazioni segno-colore degli artisti di Forma 1. ( una delle opere è firmata da Carla Accardi).
Sono autori affermati a livello internazionale per la forza della loro ricerca espressiva, spaziale, concettuale e materica".
Redazione
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