Azione e movimento dell'Olimpismo sono celebrati con l’esposizione dell’opera più iconica che, ribaltando le convenzioni, diviene sforzo sublime del dinamismo, corpo e azione. “Forme uniche della continuità nello spazio” (1913) di Umberto Boccioni inaugurata nei giorni scorsi dal Ministro per la Cultura, Gennaro Sangiuliano, presso la prestigiosa sede dell’Istituto italiano di cultura d Parigi.
Sarà possibile goderne la grande bellezza sino al 31 agosto. A concedere la visione di tale opera il Mecenate Roberto Bilotti.
L'opera è, infatti, facente parte della grande e rinomata collezione sul futurismo, del quale Umberto Boccioni è stato illustre Maestro, del Mecenate Roberto Bilotti.
La famosissima opera di Umberto Boccioni è anche raffigurata nelle monete di 20 centesimi.
L'opera di Umberto Boccioni raffigurata nelle monete di 20 centesimi
Ed il Ministro per la cultura nell'ambito della seguita inaugurazione non poteva non ringraziare il Mecenate Roberto Bilotti per la sua disponibilità.
All'Hotel de Gallifet, prestigiosa sede settecentesca dell'Istituto Italiano, il Ministro Sangiuliano ha giustamente decantato l'opera di Umberto Boccioni, nato il 18 ottobre 1882 a Reggio Calabria, realizzata nel 1913, qualche anno prima della scomparsa di Umberto Boccioni, deceduto giovanissimo a soli 33 anni il 17 agosto 1916 per una rovinosa caduta da cavallo.
Umberto Boccioni fu un grande esponente di quella grande scuola d'artisti che fu il "Futurismo".
Azione e movimento dell'Olimpismo sono celebrati con l’esposizione dell’opera più iconica che, ribaltando le convenzioni, diventa sforzo sublime del dinamismo, corpo e azione. “Forme uniche della continuità nello spazio” (1913).
Dal 1912 Boccioni crea lo "stile del movimento” raggiungendo qui l'apice poetico e formale indagando la deformazione plastica di un corpo antropomorfo simbolo dell'uomo moderno lanciato a conquistare il futuro.
Una forma unica delle variazioni del movimento si prolunga in una traiettoria e diviene scultura d’ambiente, ponte tra l’infinito esteriore e quello interiore, rottura delle regole e degli schemi accademici e statici svincolata dalla fruizione esclusivamente visiva verso le potenzialità conoscitive degli altri sensi e della sinestesia.
Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882 - Verona 1916), grande protagonista del Movimento Futurista
Icona del '900 e del Modernismo rappresenta il culmine della forma pionieristica di scultura futurista, movimento nato proprio a Parigi con la pubblicazione del Manifesto su Le Figaro il 9 febbraio 1909, la figura umana viene scomposta e ricostruita in chiave cubista, dinamica, astratta, "trascendentalismo fisico" di un 'uomo meccanico che penetra lo spazio incarnando e riflettendo la vita contemporanea.
Gli intenti agonistici delle attività sportive degli atleti olimpionici sono celebrati con l’esposizione di quest’opera dal neodirettore dell'Istituto Italiano di Cultura, Antonio Calbi, figura di altissimo prestigio nel mondo della cultura (direttore artistico, critico e studioso di arti sceniche, ideatore di progetti, festival, manifestazioni, attento alla creatività giovanile, alle nuove tendenze, alle dialettiche fra arti, saperi, culture), in soli cinque mesi ha ridato vivacità all'Hotel de Galliffet.
Quella di Umberto Boccioni è una delle poche sculture superstiti.
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel suo accorato intervento ha evidenziato l'importanza del "Futurismo", nato proprio a Parigi con la pubblicazione il 9 febbraio 1909 su "Le Figarò" del Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti.