Venerdì 24 marzo dalle 17 alle 19,30 al Museo Bilotti all'Aranciera di Villa Borghese, Viale Fiorello La Guardia, 6 Roma inaugurazione della mostra di Pericle Fazzini (Grottammare 1913- Roma 1987) "lo scultore del vento" come venne definito da Giuseppe Ungaretti.
La mostra con ingresso gratuito sarà aperta al pubblico dal 25 marzo al 2 luglio 2023.
Una selezione di circa 100 opere tra sculture, disegni, grafiche e bozzetti tra i quali quelli della “Resurrezione” della sala Pier Luigi Nervi in Vaticano, ultimo cantiere di un artista unico dopo la Cappella Sistina di Michelangelo.
La maestosa opera scultorea della "Resurrezione" nella sala Nervi, sala delle udienze del Papa in Vaticano
Fazzini è stato uno dei più importanti scultori del 900, nasce nel borgo di Grottammare, nelle Marche, e inizia il suo percorso da autodidatta nella bottega di ebanisteria del padre per poi trasferirsi a Roma dove s'interessa alla scultura di Medardo Rosso e Rodin.
Costeggia gli ambienti della Scuola Romana sviluppando un linguaggio personale e poetico. Durante gli anni del secondo dopoguerra, Fazzini si interessa alle nuove soluzioni artistiche che si diffondono in Italia e in Europa, come il Neocubismo.
Negli anni del dibattito acceso tra figurazione e astrazione, alcuni artisti si interrogavano sulle possibilità di rinnovare il linguaggio dell'arte, esplorando la sintesi formale del Cubismo, ma mantenendo allo stesso tempo un legame con la realtà.
Ed è negli anni in cui si accentua il confronto fra figurazione ed astrazione che Pericle Fazzini realizza la Sibilla una delle opere più emblematiche, concepita nel 1947 e fusa nel 1956.
La Sibilla di Pericle Fazzini ( 1947 - 1956) facente parte del MAB di Cosenza
Leggendaria figura di longevità millenaria della mitologia greca e romana, corrisponde a una vergine dotata di virtù profetiche ispirata dal dio Apollo.
La scultura ne rappresenta l'immagine in una forma lieve e raccolta su stessa, con le gambe incrociate e le braccia contrastate nella riflessione e nel pensiero.
Ascritta al periodo neocubista di cui mantiene la sintesi formale del cubismo e introducendo un nuovo codice di rappresentatività castica in un rigore compatto ed espressivo.
L'opera apparteneva alla collezione Roberto Bilotti ed è stata donata dal Mecenate alla Città di Cosenza ed inserita nel MAB Museo all'Aperto Bilotti, un grande progetto di riqualificazione urbana, un chilometro pedonale sul quale sono dislocate 40 sculture monumentali tra i massimi artisti del '900 italiano donate tutte dalla famiglia Bilotti.
Divenuto ambiente interattivo tra cittadini, arte, architettura-edilizia e un'opportunità di coesione sociale supportato dai sindaci Mario Occhiuto, che ha dato l'impulso determinante, e Franz Caruso con l'assessora Pina Incarnato e i dirigenti Annarita Callari e Giuseppe Bruno che si sono presi l'impegno di procurare le basi all'importantissimo Trittico cubo-futurista di Severini e alle sculture di Balla e Sironi che ancora non si riescono a collocare oramai da diverso tempo, anche per completare il MAB.
E sarebbe anche ora di passare dalle promesse ai fatti concreti, riconoscendo il grande valore artistico e culturale del MAB che pone Cosenza all'avanguardia artistica nazionale.
Redazione