(In memoria di Antonello Antonante, grande uomo di Teatro e grande visionario, fondatore del Teatro dell'Acquario riproponiamo l'articolo in ricordo dell "Living Theatre" tenuto a Cosenza nel 1976. Avanguardia sperimentale teatrale. Su iniziativa del vulcanico Antonello Antonante. La città ti ricorderà per sempre, per come meriti)
Il Living Theatre è una compagnia teatrale sperimentale fondata a New York nel 1947 dall'attrice statunitense Judith Malina, allieva di Erwin Piscator, e dal pittore e poeta Julian Beck, esponente dell'espressionismo astratto newyorkese e si inserisce nel periodo delle seconde avanguardie artistiche, che fioriscono negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, sulla scia degli insegnamenti delle prime avanguardie europee.
Julian Beck e Judith Melina, ( marito e moglie) fondatori del Living Theatre
In particolare, il centro delle nuove avanguardie è al Black Mountain College, una scuola d'arte di New York diretta da John Cage.
Qui si fa strada l'equazione Arte = Vita, cioè l'idea di cercare l'arte nella vita quotidiana delle persone comuni. Il Living Theatre fu una grande esperienza teatrale che ebbe anche una valenza politica e che si inserì da protagonista in tutto il mondo in quel periodo storico della contestazione giovanile. Dal movimento hippy, ai figli dei fiori al movimento del '68. E negli anni '60 e '70 il Living Theatre visse il suo periodo di nomadismo europeo.
Protagonista del periodo europeo è Tom Walker che da anni tiene laboratori e workshop sulle azioni del Living Theatre e sul teatro politico di strada. Vive e lavora a New York. La compagnia venne anche in Italia ed il 22 ottobre 1976 arrivò a Cosenza su iniziativa dell'allora assessore alla cultura del Comune di Cosenza, il docente dell'Unical, Giorgio Manacorda, esponente di primo piano dell'area intellettuale del Pci.
Ulteriore momento del Living Theatre a Cosenza
Nel turbolento 1976, anno di grande contestazione giovanile studentesca, la compagnia teatrale "Living Theatre" presentava dinanzi Piazza dei Bruzi, su Corso Mazzini e in Piazza Kennedy e dinanzi ad un pubblico attento ma poco abituato ad apprezzare performance di teatro d'avanguardia il suo "The Love Play", inno all'amore libero e alla contestazione ai poteri.
RAI 3 dedicò una fantastica trasmissione coordinata dal giornalista Nicola Caracciolo (Capalbio, Grosseto 1931 - Roma 2020) ( cognato di Gianni Agnelli e fratello di Marella Caracciolo Agnelli) con la presenza di commentatori del calibro di Carmelo Bene (Campi Salentini, Lecce 1937 - Roma 2020 ) e Ruggero Orlando ( Verona 1907 - Roma 1994) sulla presenza del Living Theatre a Cosenza. Una primizia Tv replicata su RAI 3 in notturna il 20 maggio 2022 e su Rai Play per otto giorni.
https://www.raiplay.it/video/2022/05/The-Living-Theatre-5ffc243e-456f-4d6b-bd68-4cb3a4a6436e.html
E il 1976 fu anche l'anno in cui aprì i battenti il Teatro dell'Acquario guidato da Antonello Antonante che contribuì in modo determinante alla presenza del "Living Theatre" a Cosenza.
Antonello Antonante, fondatore del Teatro dell'Acquario
Il Living Theatre fondato da Julian Beck e Judit Malina ha modificato la visione del Teatro negli USA, in Europa e nel Mondo.
"Al termine della Biennale dopo alcuni soggiorni a Torino e a Taormina, il Living arriva a Cosenza per un progetto culturale di assenza urbana, in collaborazione con l'assessore al teatro e ai beni culturali di Giorgio Manacorda: Il discorso del teatro di strada si presenta oggi come uno dei più attuali e politicamente interessanti: con questa tecnica infatti si può interagire efficacemente all'interno delle tensione e i problemi che esplodono in un contesto cittadino.
Occupare lo spazio cittadino - come si farà a Cosenza - mescolare la propria azione teatrale alla vita dei singoli quartieri, significa soprattutto per il Living un pubblico diverso, libero, senz'altro più disponibile di chi pretende lo spettacolo in cambio dell'acquisto di un biglietto", ( scrive Giulio Nocera su Scena 5 ottobre 1976 n° 5 Calabria).
Il "Living Theatre" ha condotto il Teatro nel pubblico, con l'obiettivo di stimolare lo spettatore / partecipante con la speranza della "bella non violenta rivoluzione anarchica".
E in quegli anni di sogni, di utopia, di inno alla "fantasia al potere" anche Cosenza fu uno dei teatri all'aperto del "Living Theatre".