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Buon sangue non mente. E da una famiglia di amanti dell'arte, la famiglia Bilotti, non poteva non nascere una giovane con un talento artistico naturale, quello della scrittura condito con una grande fantasia.

E' Lisa Bilotti, della famiglia del Mecenate Carlo Bilotti al quale la città di Cosenza deve il favoloso MAB (Museo all'Aperto Bilotti). La giovane Lisa Bilotti, 32 anni, avvocato e consulente di una società di geomatica, è appassionata di libri e grafica digitale. Da ragazzina inizia a scrivere su una vecchia agenda e scopre che basta armarsi di tavoletta grafica o di penna per aprire nuove porte su nuovi universi. Nel 2014 inizia la stesura  del suo primo romanzo. Nel 2021 firma un contratto con la Dark Abyss Edizioni, che porta all'uscita del suo primo romanzo dark fantasy, "Il Sangue della Veggente", a gennaio 2022 sia in versione libro che e-book. Lisa Bilotti costruisce un’ambientazione di ispirazione preistorica, accurata e realistica, seppur in chiave fantasy. Sullo sfondo di un inverno senza fine e di una natura crudele, i destini di uomini e Dei primordiali si intrecciano, in una sfida per la sopravvivenza. Il libro racconta le vicende del Popolo, una tribù nomade per la cui descrizione l’autrice si è ispirata alle civiltà più antiche, e della sua difficile vita tra scarse risorse, animali feroci e creature ancora più pericolose.Ma ci pensano gli Dei a guidarlo: i Rathi e i Nyasthiparlano attraverso una Veggente,tracciano i cammini degli uomini e scelgono un Re o una Regina per condurli. Mord, nato con il Marchio degli Dei, si prepara da tutta la vita per diventare Guida del Popolo. Ma un segreto a lungo taciuto e una guerra alle porte cambiano tutto ciò in cui ha sempre creduto. Il libro di Lisa Bilotti prende le mosse dalla trama di Mord, della Veggente e dei loro Dei per trattare temi che travalicano i limiti di una trama fantasy, superano la preistoria, e diventano generali e attuali. L’autrice tocca i temi della ricerca di sé e di un posto nel mondo, dell’evoluzione e della rinascita. I messaggi divini sono un’occasione per parlare di libertà e autodeterminazione. La guerra diventa una metafora di quella lotta creativa che ci porta a rifuggire l’immobilismo della morte, e che ci rende uomini. Imperfetti nei nostri limiti, eppure capaci di grandi imprese.

Un bellissimo romanzo dark fantasy che certamente segna l'inizio di una promettente carriera di scrittrice in grado si saper narrare storie interessanti e coinvolgenti. 
Redazione

Editoriale del Direttore