L’incalzare delle operazioni che si stanno compiendo in Calabria, e non solo, svela il rovescio della medaglia: se la malavita continua a prosperare in tale misura, così come dimostrano le operazione compiute dalle forze dell’ordine nel tentativo di arginare il suo strapotere, significa che è stata scalfita poco o nulla fino ad adesso.
Se si continuano a compiere arresti, a confiscare beni e denaro, per valori molto più che consistenti, vuol dire che l’attività delle cosche continua a prosperare, in modo costante.
E questo mentre gli imprenditori, i commercianti, le persone per bene che denunciano sono costretti, insieme alle loro famiglie, a vivere una vita che non hanno scelto, anche lontano dalla loro terra.
In una società sana non sono gli onesti a dover andar via: sono i criminali a dover essere esiliati! Ma la ‘ndrangheta continua a prosperare e l’ultima relazione della DIA lo conferma.
È ramificata ovunque, soprattutto al Nord. Però anche questa è tutt’altro che una novità e lo dico da sempre! Se loro aumentano i loro guadagni è perché la nostra difesa è bassa! E ora i fondi PNRR rischiano di diventare una nuova piazza di affari per la mafia, questo mentre gli imprenditori potrebbero trovarsi costretti a chiudere per i rincari delle bollette! È un mondo che gira al contrario.
Per fermare questa folle corsa serve un indirizzo politico autentico, concreto, significativo, efficace, che rafforzi le azioni di contrasto alla criminalità e tuteli seriamente chi decide di denunciare, senza costringerlo a rinunciare alla propria vita e al proprio lavoro.
La sola azione delle forze dell’ordine e della magistratura non può bastare se non le corrisponde un’autentica e unitaria volontà politica di ferma opposizione alla criminalità organizzata.