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La Scuola Superiore per Mediatori Linguistici ad ordinamento universitario di Lamezia Terme - Nicastro, sita in via Po, 58 – equipollente al Diploma di Laurea Triennale in Mediazione Linguistica, è giunta quest’anno al suo primo ciclo conclusivo delle attività didattico-formative.

Soprattutto grazie all’intuizione e sostegno imprenditoriali del Presidente Daniele Scalise che ha avvertito la necessità di offrire all’utenza locale e fuori sede un contributo notevole per la diffusione di una cultura più confacente in primis alla terra di Calabria e, in senso lato, al territorio italiano, permeato da più tempo da problematiche socio-economico-produttive e di politiche del lavoro, notorie e poco accorte ai dati reali e tangibili dello stesso.

Va da sé che, la Scuola gestita dalla società Uniarco S.r.l. di proprietà della confederazione sindacale datoriale ESAARCO, nazionali ha una variegata offerta formativa.

L’attività didattica si articola su tre anni accademici corrispondenti a 180 crediti formativi.

Sede della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici

Oltre all’Inglese (obbligatorio) lo studente potrà scegliere una seconda lingua fra le seguenti: Francese, Spagnolo, Tedesco.

Al fine di garantire un buon rapporto numerico e qualitativo docente/studente, fondamentale per l’apprendimento delle lingue straniere, l’Istituto Universitario per Mediatori Linguistici, applica la strategia del numero programmato. 

La proposta didattica della SSML si è ultimamente arricchita, inoltre, di occasioni di formazione continua con corsi di perfezionamento e laboratori linguistici strutturati in base a quanto richiesto dal mondo del lavoro.

I docenti provengono prevalentemente dai settori delle aziende, dell’università, dell’istruzione in genere, ed occupano un ruolo ben preciso nel tessuto produttivo e sono in grado di affrontare anche complessi problemi gestionali.

Il vero punto di forza della Scuola Lametina, sta nell’avere costruito e nell’avere consolidato legami e rapporti socio-economico-culturali tra i vari agenti con grande empatica solerzia e professionalità senza prevaricazioni di ruoli o di responsabilità, portando a compimento una funzione valoriale capace di accogliere in maniera indifferenziata l’altrui diversità.

Il piano didattico-formativo promuove e concretizza de facto un “life long learning” per tutti colori i quali possano essere interessati non solo verso una prosecuzione efficace degli studi, ma anche e soprattutto verso coloro i quali, già immessi nel mondo lavorativo, volessero migliorare e riqualificare le proprie competenze, indirizzandole in una dimensione globalizzata e più spendibile in termini di “occupabilità”, altra.

La “customersatisfaction” dell’utenza mette in grande rilievo l’ottima attività di interesse e fattibilità nel rapporto partecipativo fra docenti e studenti.

Ecco una realtà da emulare e da incrementare.

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Redazione

 


Editoriale del Direttore