Continua il pressing dei sindaci nei confronti del Premier Mario Draghi e del Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, per imporre anche agli studenti e non solo ai docenti l'obbligo del Green Pass per entrare nelle aule. Ma tale proposta non viene accettata dalla Lega di Salvini e dall'associazione dei Dirigenti scolastici. Evidentemente la sicurezza della salute degli studenti e dei docenti nella aule pollaio dove in 25 - 30 studenti ci si accalca e si convive per ore ed ore non è per la Lega di Salvini e per i dirigenti una necessità prioritaria dinanzi ad ogni altra priorità. Frequentare le lezioni in presenza con la crescita della variante Omicron è certamente un rischio. In tal modo la pensano i tanti primi cittadini che hanno firmato l'appello lanciato dal sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, presidente nazionale dell'Ali (Autonomie locali italiane). Il sottosegretario all'Istruzione leghista Rossano Sasso si dichiara contrario alla proposta affermando che la stessa è :"Irricevibile" ed è una proposta di "sindaci, per lo più di sinistra". Per il sottosegretario leghista asserire che "i nostri bambini per potersi recare a scuola in presenza dovrebbero esibire il Green pass oppure farsi un tampone ogni 48 ore è una proposta che non meriterebbe nemmeno un commento se non fosse che vede protagonisti alcuni rappresentanti delle Istituzioni. Secondo questi signori, dunque, un bambino non vaccinato dovrebbe rinunciare alla scuola e rimanere a casa. Ipotesi agghiacciante, da respingere immediatamente e con fermezza". Anche i Dirigenti sulla stessa linea leghista. "Comprendiamo la preoccupazione di chi si trova a dover fronteggiare la quarta ondata", ha detto il presidente dell'associazione dei presidi, Antonello Giannelli, "d'altra parte la scuola necessita di una estrema e doverosa gradualità nell'introduzione di misure che potrebbero comportare una compressione del diritto all'istruzione, pur se determinate da ragione di salute collettiva". Quindi per i dirigenti il diritto all'istruzione è superiore alla tutela della salute. Le priorità cambiano, un tempo la salute era ritenuto il bene più prezioso dell'individuo. Per i dirigenti della scuole non è più così.
Redazione