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In pochi giorni, dopo la prima intervista del Generale Cotticelli rilasciata al giornalista di Titolo v su Rai 3 si è scatenato il finimondo che ha aperto uno spiraglio di luce sul mondo tenebroso, affaristico e marcio della sanità calabra. Un mondo che tutti conoscevano ed accettavano supinamente fino a quando con l'emergenza della Pandemia le croniche deficienze sanitarie sono divenute intollerabili. E dopo lo spettacolo poco edificante delle dimissioni del Generale Cotticelli, le dimissioni forzate e non volute di Zuccatelli e la precipitosa rinuncia del Prof. Eugenio Gaudio, dopo le tante proteste in piazza, dopo le denunce dei sindacati finora dormienti e la visita di Cotticelli presso gli uffici della Procura di Catanzaro, il Procuratore Capo Nicola Gratteri, ha aperto una apposita indagine sulla sanità. Ci si augura che la stessa possa essere accurata e possa determinare le responsabilità penali di chi gestendo la sanità si è arricchito ed ha accresciuto il suo potere. Una indagine spinosa e non facile perché la stessa potrebbe condurre inevitabilmente a quel terzo livello di politici, burocrati, imprenditori e professionisti che finora sono riusciti sempre a farla franca in un sistema di impunità e di corruzione anche nell'ambito di quelle istituzioni che hanno il compito ed il dovere di indagare e far applicare la giustizia. Parola da sempre molto aleatoria nelle nostri latitudini. Tanti sono i filoni che potrebbero aprirsi su anni ed anni di conclamato malaffare sulla sanità, la vera Fiat della Calabria, che assorbe un bilancio annuale di ben 4 miliardi e mezzo di euro. Uno scenario da incubo, raccapricciante che fotografa impietosamente il livello di corruzione continuata ed aggravata per anni ed anni che ha portato la collasso una sanità da terzo mondo, nonostante l'impegno di tanti bravi medici ed operatori della sanità che lavorano con passione e sono anche loro stessi vittime sacrificali di un sistema che raggruppa corruzione, incompetenza, clientelismo, carriere immeritate e tanto, tanto altro in un "Sistema" di illegalità diffusa ed ambientale che nella gestione della sanità ritrova il suo forziere più prezioso.Non per nulla vi è chi teorizza che le entrate illegali destinate alla 'ndrangheta e al suo mondo esterno di collusi e corrotti possa addirittura paragonarsi al giro d'affari proveniente dal controllo e del fiorente mercato degli stupefacenti. Un mondo tutto da esplorare sul piano giudiziario. Chissà se l'indagine del Procuratore Gratteri potrà aprire una breccia su un mondo finora impunito, cuore del "Sistema".
Redazione

Editoriale del Direttore