Header Blog Banner (2)

Il Cancro nel Pianeta provoca oltre 10.000.000 di decessi l'anno. Molti passi in avanti sono stati fatti e tanti altri vi sono ancora da fare. Nell'ambito della presentazione del volume "I numeri del cancro in Italia 2023", a cura del Ministero della Salute, vengono conteggiati per il 2023 ben 395.000 nuove diagnosi tumorali.

 

Prezioso  studio illustrato e prodotto dalla collaborazione fra Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Airtum ( Associazione Italiana Registri Tumorali), Fondazione Aiom, Ons, Passi, Passi d’argento e Siapec.

Nel rapporto per il 2023 si evince un forte incremento di 18.800 nuove diagnosi confrontando i numeri del Rapporto relativo al 2020.

L'aumento interessa le diagnosi tumorali ma, di contro, diminuisce il tasso di mortalità e cresce il tasso di guarigione.

A dimostrazione di un miglioramento delle terapie e di una più efficace azione di prevenzione.

Rimangono sotto accusa gli stili di vita scorretti. Un terzo degli alunni è in sovrappeso e il 10% è obeso, un quarto degli italiani fuma e i sedentari sono passati dal 23% del 2008 al 33% del 2023.

"Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2023, è - si legge nel rapporto - il carcinoma della mammella , seguito dal colon-retto, polmone, prostata  e vescica".

Da sottolineare l'aumento dei casi di tumore al pancreas, forma di tumore molto aggressivo.

Per il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, "i dati raccolti segnano un momento di accelerazione per lo più in senso peggiorativo per quanto riguarda i fattori di rischio comportamentali per i tumori: si tratta di un dato che non può non destare preoccupazione se si considera che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati intervenendo su fattori di rischio prevenibili, soprattutto sugli stili di vita".

Sul piano regionale si stima che i nuovi casi diagnosticati in Calabria nel 2023 siano giunti a circa 17.000 diagnosi.

Ma in merito a tali numeri è doveroso precisare che la Calabria è l'unica Regione in Italia dove i "Registri Tumorali di popolazione" gestiti dalle Asp e dai quali si traggono i dati non funzionano granchè ed alcuni sono aggiornati addirittura al lontanissimo 2015.

Come non funziona e non è attivo in alcun modo neanche il Coordinamento regionale afferente al Dipartimento Salute della Regione Calabria ed istituito con la L.R. 12 febbraio 2016 n.2 ( per ultimo in Italia).

Come è anche doveroso precisare che con la legge regionale 14 marzo 2024, n. 9 "Modifica e integrazione della legge regionale 12 febbraio 2016, n. 2 (Istituzione del Registro tumori di popolazione della Regione Calabria)" si è cercato di rimediare ai ritardi e la mancato funzionamento in Calabria dei registri stessi.

Inoltre con il Decreto Dirigenziale n. 6041 del 3 maggio 2024 si è proceduto alla nomina dei componenti del centro di coordinamento dei Registri Tumori composto da nove rappresentanti, compresi i 5 referenti territoriali per ogni Azienda Sanitaria Provinciale.

Basti citare il fatto che in alcune Asp della Calabria fino a poco tempo fa il Registro Tumori di popolazione neanche esisteva.

Mentre in altre province del Nord Italia i Registri vengono redatti alla perfezione sin dagli anni '80.

Ma la Calabria, come al solito, è sempre la Calabria., soprattutto nella sciagurata sanità.

Sarebbe molto interessante conoscere i risultati ottenuti finora da tale centro di coordinamento e se vi sono stati incontri e fatti concreti al fine di aggiornare anche in Calabria i dati dei Registri Tumori di popolazione.



Non è ben chiaro come a livello della raccolta di dati nazionali si possa consentire che una Regione non sia in grado di dare i numeri giusti ed aggiornati.

Il Registro Tumorale di popolazione in Calabria non ha mai funzionato e non è mai decollato.

Nonostante il fatto che dai dati del registro tumorale di popolazione che in altre regioni funziona da decenni è possibile organizzare e promuovere su basi scientifiche validi progetti di prevenzione.

Ma anche sulla prevenzione dei tumori non sembra esservi in Calabria alcuna attenzione.

La grande maggioranza dei calabresi affetti da neoplasie tumorali si affidano ai cosiddetti "viaggi della speranza" con cure in altre regioni.

E a tutto ciò non corrisponde alcune protesta, alcun movimento popolare, nel perfetto stile culturale tutto calabro della rassegnazione e del silenzio accettando il proprio destino come se fosse immodificabile ed eterno.

Quando, invece, su temi così importanti come quello della salute sarebbe necessario un risveglio delle coscienze, una nuova capacità di aggregazione e una rinnovata speranza nel far sentire la propria voce di cittadini e di esseri umani che hanno tutto il diritto di aver tutelato il bene più prezioso della vita, quello della salute.

Redazione


Editoriale del Direttore