Sempre più tragica la situazione della sanità in Calabria. Continuano senza sosta i casi in cui le ambulanze del 118 arrivano sul posto dove vengono chiamati d'urgenza privi di personale medico e di personale infermieristico professionale.
Quindi il servizio di conseguenza si riduce all'accompagnamento del paziente presso l'Ospedale più vicino sempre che il paziente arrivi ancora in vita. A denunciare l'ennesimo caso accaduto a Catanzaro il Codacons. "Le ambulanze del 118 senza medici a bordo in Calabria non fanno più notizia.Una regione - afferma il responsabile regionale del Codacons, Francesco Di Lieto - in cui la sanità è sempre stata un affare. Quello che era un diritto si è affievolito tra conti tenuti perennemente in profondo rosso per favorire gli amici e poter lucrare sull'emergenza e strutture pubbliche chiuse per favorire privati rampanti. In questo tritacarne senza speranza si è inserito il Covid. Piatto ricco mi ci ficco, si saran detti i nostri eroi. E così hanno iniziato a distribuire soldi come se piovesse. Dai medici di base incentivati a suon di bonus per inoculare vaccini, ai farmacisti che vanno in “overbooking” grazie a tamponi e mascherine, rese obbligatorie senza prevedere tetti di spesa. Non si bada a spese. Tranne che per i figli di un dio minore. Quelli che sono costretti a sperare nell'arrivo tempestivo dell'ambulanza del 118, per poter continuare a vivere. E così, dopo decenni di inenarrabili sprechi, la Regione ha pensato bene di risparmiare sulla pelle dei calabresi negando il loro sacrosanto diritto ad avere un medico per le emergenze". "Da tempo denunciamo questa vergogna delle ambulanze demedicalizzate, Lasciare le ambulanze senza medici a bordo - conclude il responsabile regionale del Codacons, Francesco Di Lieto - rappresenta un gravissimo abuso e finisce per negare il diritto a ricevere cure tempestive ed adeguate. Per questo motivo abbiamo già depositato un a denuncia in Procura ritenendo responsabili i vertici della Regione e delle Asp per tutte le conseguenze che i cittadini dovessero subire a causa di questa programmata distruzione del servizio di emergenza".