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“Cosenza in testa”, questo il titolo del corto firmato da Caterina Misasi, è stato presentato nei giorni scorsi a Palazzo dei Bruzi.

Nella felice stagione del cinema italiano, contrassegnata dal fatto che molte attrici continuano a passare dall’altro lato della macchina da presa e che sono sempre di più le donne che intraprendono la carriera di regista (esempi evidenti quello di Paola Cortellesi che si è autodiretta in “C’è ancora domani”, baciato da un successo anche internazionale e che ha fatto incetta di nominations ai David di Donatello, ma anche quelli di Micaela Ramazzotti o di Alice Rohrwacher) anche l’attrice e regista cosentina, Caterina Misasi, ha deciso di fare il gran salto, con un cortometraggio girato nella sua Cosenza e che è una vera e propria lettera d’amore alla città nella quale, pur vivendo e lavorando da tempo a Roma, torna sempre molto volentieri.

L' incontro-conferenza stampa a palazzo dei Bruzi è stato introdotto dal Presidente della commissione cultura, Mimmo Frammartino, e moderato dal giornalista Gianfranco Bonofiglio, direttore delle testate on line “La Voce cosentina” e “La Voce romana”.

Domenico Frammartino, Presidente Commissione Cultura - Comune di Cosenza

L’attrice, nipote del politico e ministro cosentino Riccardo Misasi, vive un momento professionale molto felice, contesa tra cinema, tv e teatro, passioni mutuate dallo zio Pierluigi Misasi, attore affermato anche lui e che Caterina vide recitare sin da piccola.

L’idea di cimentarsi nella regia e di farlo con un cortometraggio dedicato a Cosenza, girato tra i suoi vicoli e le sue piazze e mostrando i monumenti e i giacimenti culturali che rendono bella e affascinante la sua città, scaturisce – sono sue parole- “dall’esigenza di dare un contributo d’amore per Cosenza.

Un bisogno del quale ho avvertito la necessità per far capire che in Calabria si vive bene e per sfatare luoghi comuni e retaggi nei quali l’immagine della nostra terra resta ancora confinata”.

L'attrice e regista Caterina Misasi, molto legata alla sua Cosenza

Caterina dice che a Cosenza si vive meglio che a Roma, “anche perché è una città più a misura d’uomo”.

Quanto al suo cortometraggio, l’attrice lo considera un punto di partenza, il che lascia presagire che proseguirà nella sua esperienza di regista.

“Spero che, lavorando anche di fantasia, il mio corto possa lasciare in chi lo vedrà, delle suggestioni che colpiscano anche al cuore dello spettatore”.

Quindi ha espresso compiacimento per aver potuto lavorare con giovani colleghi espressione del territorio, come le maestranze. “Tranne poche eccezioni, sono quasi tutti calabresi”.

“Cosenza in testa” sarà l’epilogo di un film che verrà girato successivamente in altri borghi meno conosciuti.

Caterina Misasi cercherà di portarlo nei cinema e di farlo proiettare prima della programmazione di ogni film, come se fosse una sorta di cinegiornale volto a promuovere la città di cui sarà una sorta di bel biglietto da visita. 

Nella sua introduzione, il Presidente della commissione cultura Mimmo Frammartino aveva sottolineato che “nell’ambito della rassegna promossa dall’organismo consiliare di Palazzo dei Bruzi e che ha sempre uno sguardo proteso verso le eccellenze della nostra terra che si sono affermate altrove, nel solco di quello che è diventato per noi quasi un mantra – e cioè, non più partenze, ma ritorni – abbiamo voluto accogliere nella sala consiliare la bravissima attrice cosentina, Caterina Misasi, nostra illustre concittadina, proiettata com’è verso riconoscimenti di carattere nazionale e non solo.

Il suo cortometraggio “Cosenza in testa” è il frutto del suo grande impegno e della passione per la sua città e rappresenta un magnifico esordio alla regia grazie al quale Caterina ha dato una significativa opportunità anche ad altre professionalità cosentine che, attraverso il corto, hanno avuto la possibilità di mettere le proprie competenze al servizio di un prodotto che farà conoscere Cosenza in ambito nazionale.

Il valore aggiunto è, infine, dato dal fatto che per il suo lavoro Caterina Misasi ha utilizzato gli abiti disegnati dal compianto stilista cosentino Eugenio Carbone, collaboratore di Germana Marucelli e delle sorelle Fontana, rivisitati dalla nipote Ginevra Losito che ne sta seguendo le orme”.

E a portare il saluto della famiglia Carbone è stata la figlia dello stilista ed artista, Susy, impegnata in un incessante lavoro di divulgazione dell’opera paterna.

Nel corso dell’incontro è intervenuta anche la consigliera comunale Bianca Rende che oltre che riconoscere al corto di Caterina Misasi la caratteristica di dichiarazione d’amore alla città di Cosenza, lo ha considerato anche una valida operazione di marketing.

Bianca Rende ha invitato tutti coloro che hanno avuto successo altrove a tornare almeno nei fine settimana in città, facilitati anche dall’alta velocità che consente spostamenti più frequenti, “per contribuire ad un’operazione di rifertilizzazione del territorio che dia opportunità e contribuisca ad un ripopolamento creativo del quale la città ha bisogno”.

Giampaolo Chiappetta, già assessore regionale alla cultura 

Molto apprezzato l'intervento di Giampaolo Chiappetta, già assessore alla cultura della Regione Calabria e amico personale della famiglia Misasi.

Per Giampaolo Chiappetta è necessario più che mai impegnarsi tutti per una forte "rigenerazione culturale" della città di Cosenza, un tempo denominata "L'Atene della Calabria".

Cosenza, "L'Atene della Calabria", Casa Editrice Sonzogno Milano, stampato il 1928 (in vendita a Lire 1) facente parte della collezione "Le Cento Città d'Italia Illustrate"

E iniziative lodevoli come quella dell'attrice e regista Caterina Misasi ne sono un valido esempio. "Ci si augura che si possa su tale esempio dare il via ad un nuovo processo di cambiamento e soprattutto dare il via ad una nuova narrazione che riporti la città dei Bruzi agli antichi splendori.

Redazione


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