Nell'articolo pubblicato il 26 novembre 2023 da "La Voce Cosentina" si dava la notizia della pubblicazione da parte del CSM dell'apposito fascicolo nel quale vi è l'elenco dei magistrati che hanno presentato la candidatura per l'incarico direttivo di Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Cosenza. attualmente guidata dal Procuratore Dott. Mario Spagnuolo che a marzo 2024 andrà in pensione per il raggiungimento dei 70 anni di età.
Il Procuratore Capo Mario Spagnuolo ha cessato le sue funzioni per raggiunti limiti d'età e nei giorni scorsi si è celebrata la cerimonia di saluto.
In sei i togati che hanno presentato domanda.
E fra i sei che hanno presentato domanda per la Procura di Cosenza in tre hanno presentato domanda anche per la Procura di Catanzaro che fino al 10 ottobre 2023 è stata guidata da Nicola Gratteri.
1) Vincenzo Capomolla, procuratore facente funzioni della Procura di Catanzaro, profondo conoscitore della criminalità cosentina avendo coordinato l'inchiesta "Reset", che naturalmente per la funzione che ricopre attualmente, ha anche presentato domanda per la guida della Procura di Catanzaro. Molto apprezzato nel mondo della magistratura calabrese.
Dott. Vincenzo Capomolla, Procuratore facenti funzioni Procura di Catanzaro
2) Alberto Liguori, attualmente Procuratore Capo a Terni, nato a S.Demetrio Corone, ha ricoperto l'incarico di Presidente del Tribunale di Sorveglianza a Catanzaro e di componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Anche il dott. Liguori, oltre alla domanda per la Procura di Cosenza ha inoltrato la sua candidatura alla guida della Procura di Catanzaro.
Dott. Alberto Ligurori, Procuratore Capo a Terni
3) Domenico Fiordalisi, attualmente Consigliere presso la Suprema Corte di Cassazione, nato a Cosenza, vanta due ruoli direttivi ed oltre ad aver presentato la sua candidatura per la Procura di Catanzaro e quella per Cosenza si è candidato anche per la guida della Procura di Paola.
Dott. Domenico Fiordalisi, Consigliere presso la Suprema Corte di Cassazione
4) Camillo Falvo, Procuratore Capo di Vibo Valentia, è stato molto attivo alla Dda di Catanzaro.
Dott. Camillo Falvo, Procuratore Capo a Vibo Valentia
5) Vincenzo Luberto, Procuratore generale a Reggio Calabria, nato a Cosenza, è stato per anni procuratore aggiunto alla Dda di Catanzaro. Nei giorni scorsi è stato definitivamente assolto "perchè il fatto non sussiste" per alcune vicende giudiziarie in cui era rimasto coinvolto. Potrebbe ritornare alla sua funzione di Procuratore aggiunto a Catanzaro. Ha inoltrato la propria candidatura anche per la guida della Procura di Paola.
Dott. Vincenzo Luberto, Procuratore generale a Reggio Calabria
6) Antonio Negro, attualmente procuratore aggiunto a Brindisi. Ha lavorato a Lecce e a Crotone. Non è nuovo, quindi, ad esperienze lavorative in Calabria.
Dott. Antonio Negro, Procuratore aggiunto a Brindisi
Fra coloro i quali hanno presentato domanda vi è anche, come già detto, il dott. Alberto Liguori, Procuratore Capo a Terni.
Ma per il Dott.Liguori si sono aperte le porte della guida della Procura di Civitavecchia, la più grande del Lazio dopo quella di Roma.
Sarà la Quinta commissione del CSM a scegliere in prima battuta e, in seconda battuta, il Plenum in fase finale.
Sarà la Quinta commissione del CSM a scegliere in prima battuta e, in seconda battuta, il Plenum in fase finale.
Chiunque sarà scelto avrà un compito importante in una città che, apparentemente tranquilla, invece, nasconde un fitto reticolo di interessi illeciti ed una struttura socio - economica caratterizzata da intrecci sempre più fra solidi fra insospettabili, da sempre impuniti, e fra questi professionisti, imprenditori, politici, rappresentanti corrotti delle istituzioni e il mondo della criminalità.
Un terzo livello sul quale non si è mai indagato. Una città dove l'impunità ha regnato sovrana.
Una "rete" sorretta da una forte corruzione che veleggia a vele spiegate in una piccola città di provincia dall'illegalità diffusa e dalla forte cultura mafiosa dove non è mai nata una vera società civile che possa essere da antidoto alla corruzione esistente.
Una città che ha sempre osteggiato chi voleva far luce sulle tenebre e l'oscurità che la accompagna da sempre.
A differenza di altre città del Mezzogiorno.
Redazione