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Ancora una volta le opere donate dal Mecenate Roberto Bilotti assurgono a protagonisti di momenti importanti della storia dell'arte, della cultura e anche della moda "Made in Italy" che è una forma di arte raffinata, conosciuta ed apprezzata nel mondo.


Nell'ambito della prestigiosissimo evento di "Milano Fashion Week" che rappresenta l'appuntamento più importante dell'alta moda non solo in Italia ma in tutta Europa, la sfilata firmata Bottega Veneta Autunno Inverno 2023 ha suscitato grande entusiasmo con uno show che attingeva da mondi dell'arte.

L'idea vincente del direttore creativo di Bottega Veneta, Matthieu Blazy, si è basata sul concetto di creare e far sfilare vestiti che sono creazioni senza tempo.

Creazioni senza tempo, ispirati da icone del movimento della modernità e dell'antichità.

Icone che hanno caratterizzato la bellissima scenografia che ha accompagnato le sfilate. Creazioni di alta moda ispirate dalla pulsione e dalla trepidazione che solo l'arte, nella sua forma più sublime, riesce ad esprimere.

L'icona che rappresentava magistralmente il movimento della modernità e posta al centro della passerella è stata una fusione delle "Forme uniche della continuità nello spazio", il capolavoro di Umberto Boccioni concesso dalla Galleria Nazionale di Cosenza a cui era stata donata nel 2012 dal noto Mecenate e Cultore dell'arte, Roberto Bilotti.  

 

La scultura "Forme uniche della continuità nello Spazio" - 1913, il capolavoro di Umberto Boccioni, il più grande artista del Futurismo

 

Le icone del movimento dell'antichità sono la raffigurazione in bronzo de "I Corridori di Ercolano", due straordinari bronzi del I secolo d.C., paragonabili per importanza ai Bronzi di Riace che, invece, sono in posizione statica, concessi dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

 

"I Corridori di Ercolano" statue in bronzo del I° secolo d. C.

 

Il dinamismo futurista di Umberto Boccioni è stato, quindi, il fulcro dell'ispirazione della sfilata di Bottega Veneta.

E la stessa Maison di alta moda si è rivolta al Ministero della Cultura per poter avere la scultura "Forme Uniche della continuità nello Spazio" a Milano.

Scultura trasportata da Cosenza a Milano con tutte le dovute accortezze, scorta compresa.

Il ministero ha richiesto il dovuto consenso alla direttrice della prestigiosa Galleria Nazionale di Cosenza, Rossana Baccari, e al mecenate Roberto Bilotti che ne fu il donatore.

Come testimonia la statua Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni, il movimento è sempre in avanti.
 
Il tempo fluisce a porta con sé i simboli del passato, l'heritage di Bottega Veneta, e lo trasforma in un nuovo codice futuro, per ripartire da questa ultima tappa di una trilogia italiana che ha ispirato Blazy nelle ultime collezioni.
 
Boccioni ritorna dalla prima collezione che il designer ha concepito per la maison italiana, e qui forse ci saluterà per fare spazio a nuove ispirazioni artistiche.

Il capolavoro futurista ad opera di Umberto Boccioni è divenuto nel tempo una meravigliosa icona del tanto amato "Made in Italy" al punto tale da essere raffigurata sulle monete da 20 centesimi.
 
 

L'opera di Boccioni raffigurata sulla moneta da 20 centesimi (il suo significato)

 
"Sulla moneta italiana da venti centesimi di Euro è raffigurato un bronzo realizzato da Umberto Boccioni e intitolato “Forme uniche nella continuità dello spazio” (1913).
 
La scultura è nettamente riferibile alla corrente artistica del Futurismo italiano: essa rappresenta un uomo in movimento. Si può parlare a proposito di “sintesi dinamica”: l’artista ha tentato di rappresentare il movimento colto nella sua essenzialità, la velocità, che interessa sia l’oggetto stesso che si muove, sia lo spazio in cui si muove.
 
E’ proprio questo che si intende per “forma unica”, cioè una forma unitaria del corpo, che si muove in una direzione e dello spazio che essa attraversa, che sembra muoversi in senso opposto.
 
La scultura di Boccioni raffigurata sulla moneta da 20 centesimi 
 
La teoria di Boccioni, che si propone di cogliere l’immediatezza di questo fenomeno, è in aperto contrasto con la contemporanea analisi cubista, che tendeva ad approfondire il dato attraverso un processo logico di scomposizione nello spazio di vari punti di vista.
 
Il grande artista calabrese riproduce la deformazione avvenuta sotto la spinta della velocità, studia una figura nuda che cammina. La novità è evidente sin dal punto di vista programmatico: la statua, infatti, oggetto immobile per antonomasia, diviene in quest’opera qualcosa di dinamico.
 
Secondo Carlo Giulio Argan (1909 - 1992, fra i maggiori studiosi dell'arte del secolo scorso) è l’invenzione della “forma aerodinamica che diverrà una delle forme tipiche della morfologia e dell’iconografia del nostro tempo”.
 
 

Umberto Boccioni (1882 - 1916)

 
Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 19 ottobre 1882 – Verona, 17 agosto 1916) è stato un pittore, scultore e scrittore italiano, esponente di spicco del futurismo. L'idea di rappresentare visivamente il movimento e la sua ricerca sui rapporti tra oggetto e spazio hanno influenzato fortemente le sorti della pittura e della scultura del XX secolo.

Nell'autunno del 1907 si reca a Milano ed incontra il futurista Filippo Tommaso Marinetti.
 
Con lui collabora alla stesura del Manifesto tecnico del movimento futurista (1910), cui segue il Manifesto dei pittori futuristi (1911), scritto insieme a Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini. Obiettivo dell'artista moderno doveva essere, secondo gli estensori, liberarsi dai modelli e dalle tradizioni figurative del passato, per volgersi risolutamente al mondo contemporaneo, dinamico, vivace, in continua evoluzione.

Boccioni seppe esprimere magistralmente il movimento delle forme e la concretezza della materia. Benché influenzato dal cubismo, cui rimproverò l'eccessiva staticità, Boccioni evitò nei suoi dipinti le linee rette e adoperò colori complementari.
 
In quadri come Dinamismo di un ciclista (1913), o Dinamismo di un giocatore di calcio (1911), la raffigurazione di uno stesso soggetto in stadi successivi nel tempo suggerisce efficacemente l'idea dello spostamento nello spazio. Simile intento governa del resto anche la scultura di Boccioni.
 
Umberto Boccioni ( 1914), il più autorevole artista del futurismo
 
 
 
 
Quindi una grande opera esposta alla Galleria nazionale di Cosenza, diviene protagonista a Milano, nella settimana più cool dell'alta moda della città di Sant'Ambrogio.
 
Ancora una volta una donazione ad opera di un prestigioso esponente della famiglia Bilotti, riporta Cosenza al centro della città più dinamica d'Europa.
 
Ancora una volta chi ha curato il MAB. Museo all'Aperto Bilotti, chi ha magnificato la città dei Bruzi, un tempo conosciuta come "L'Atene della Calabria" con le prestigiose donazioni fatte la città di Cosenza, ha reso Cosenza protagonista creando un diretto collegamento fra Cosenza e Milano.
 
Collegamento rappresentato da una scultura ad opera del più grande artista del Futurismo che nonostante sia venuto a mancare giovanissimo a soli 34 anni ha lasciato una sua orma indelebile nella storia dell'arte del '900.
 
Una storia che è stata maestra e guida per tanti altri artisti e che, nel secondo millennio, ha anche ispirato una fantastica sfilata di creazione di alta moda firmata Bottega Veneta, brand di alta moda in grande crescita.
 
 
 
Il tutto grazie alle donazioni della famiglia Bilotti e grazie alle donazioni di Roberto Bilotti, mecenate, cultore dell'arte e grande amante della città di Cosenza, della sua storia e della sua arte, che lui stesso ha arricchito e impreziosito negli ultimi anni con tante donazioni, mostre e con l'apertura di prestigiosi Musei e momenti artistici indimenticabili.
 
Redazione
















 

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