Anche il 2022 è volato via. Ma in Calabria gli anni passano, gli anni volano, ma nel continuo "Gattopardismo" tipico della società calabrese, "tutto cambia e nulla cambia".
Anche il 2022 è trascorso nella solita melina delle lamentele alle quali non segue mai una lotta concreta, nella solita farsa della politica con maggioranze e false opposizioni e nella solita gestione del potere dei soliti clan familiari, qualcuno di questi oggi al massimo del potere ed altri avviati al tramonto, ma sempre clan.
Una sanità sempre ultima in tutti i suoi aspetti, una economia "legale" da fame sostituita da una economia "occulta" che consente un tenore di vita per molti sempre più alto alla faccia della cosiddetta crisi.
Infatti solo nelle grandi città si vedono file interminabili alle mense di carità. In un simile contesto tutto procede come sempre.
I giovani migliori continuano ad andarsene, i traffichini a trafficare con l'impunità garantita da un sistema giudiziario corrotto e compiacente, tranne qualche eccezione.
Anche il 2022 è volato via, con i suoi numeri impietosi, con la crescita della disoccupazione, con il calo dei residenti, con il numero sempre più alto dei "fuorisede", cioè coloro i quali conservano per varie ragioni la residenza in Calabria ma vivono altrove, e che sembrano aver raggiunto la ragguardevole cifra di ben 400.000 unità.
Infatti i veri "abitanti" della Calabria non superano la cifra di 1.400.000 dei quali almeno 600.000 vivono con una pensione e 240.000 percepiscono il tanto discusso Reddito di Cittadinanza.
I piccoli borghi continuano a spopolarsi, nei Pronto Soccorso i soliti lazzaretti, le neoplasie tumorali in aumento e, conseguenzialmente, anche i viaggi della speranza.
I registri tumorali di popolazione gestiti dalle Asp continuano a rimanere non aggiornati e solo sulla carta, unici in Italia, come sempre.
I burocrati più chiacchierati come sempre riconfermati nei posti apicali della Regione Calabria, come sempre luogo di concentrazione del potere e dei suoi risvolti oscuri, clientelari, amicali tipici di u una realtà sociale dove il merito è una iattura e l'appartenenza ai clan politico - mafiosi è, invece, la garanzia di una sempre maggiore carriera.
Tutto come sempre, tutto nella normalità.
Ed in questa normalità, in questo totale immobilismo è trascorso il 2022.
Si attende, come ogni anno accade, il nuovo anno.
Arriverà anche il 2023 e tutto cambierà per poi non cambiare mai nulla.
E il tempo passa, il tempo vola.
Auguri alla Calabria, Auguri ai calabresi.
Redazione