Ovviamente almeno in 300.000 mantengono la residenza in Calabria per vari motivi ma vivono , studiano e lavorano altrove.
I "veri" abitanti sono 1.500.000 dei quali circa 700.000 pensionati, 200.000 percettori di reddito di cittadinanza e 100.000 dipendenti pubblici.
Un regione che lentamente si spopola, che lentamente muore e che assiste senza fiatare ai giovani che vanno via. Una terra che perde i suoi giovani perde il suo futuro.
Ma questo è quello che si merita il popolo calabro silente e servo degli oligarchi. Da anni ed anni ogni oligarca / politico che varca la soglia del fantastico Palazzo della cittadella regionale ( di pochi metri quadrati inferiore alla Reggia di Versailles) promette leggi, finanziamenti e tanto altro per il ripopolamento dei centri storici, ognuno spara sempre i propositi più belli, ognuno annuncia, sempre a parole, progetti su progetti.
Giovani che manifesrtano contro una politica che non pensa alle nuove generazioni
Per poi non concretizzare mai nulla di nulla. E, nel frattempo i giovani continuano ad emigrare altrove.
Dei seicentomila aspiranti insegnanti che hanno fatto domanda per partecipare al concorso a cattedra bandito per 25.000 posti di docente migliaia e migliaia sono i laureati calabresi che, sperando di superare il concorso, andranno ad insegnare nelle città del Nord.
Basti pensare che attualmente su circa 820.000 docenti di ruolo in Italia per ogni ordine e grado almeno 200.000 sono calabresi sparsi per tutte le scuole della penisola.
Triste destino nascere in Calabria dove l'unica speranza è diplomarsi o laurearsi ed andarsene.
Ma agli oligarchi e tiranni della politica calabrese poco importa dei giovani calabresi.
Per loro come ogni oligarca che si rispetti vi sono solo i loro figli ai quali tramandare la poltrona come in ogni regime tirannico che si rispetti, con l'aggravante che il popolo calabro per clientelismo e complicità non solo vota gli oligarchi ma anche la loro progenie.
Purtroppo questa è l'amara realtà.
Nei secoli dei secoli.
Amen.