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Oramai la lotta alle mafie non interessa più nessuno, soprattutto il mondo della politica sempre più corrotto e sempre più legato a quel "Sistema" di corruzione e di potere dove i capitali mafiosi sguazzano indisturbati godendo della protezione della parte corrotta delle Istituzioni.

E a non perdere occasione per ribadire l'affievolirsi della volontà politica di contrastare le mafie è il Procuratore della Procura di Catanzaro, Nicola Gratteri che fra l'altro è un candidato molto papabile alla carica di Procuratore nazionale Antimafia. Anche in occasione della partecipazione all'inaugurazione della mostra itinerante per il trentennale della Direzione Investigativa Antimafia voluta dall'allora Ministro di Grazia e Giustizia, On. Claudio Martelli, e grande aspirazione di Giovanni Falcone, tenuta presso la sede della Corte d'Appello di Catanzaro, Nicola Gratteri, rispondendo alle tante domande dei giornalisti presenti ha affermato che "Queste iniziative servono perchè gli italiani sono notoriamente smemorati, non riescono a ricordare le cose nemmeno nel medio periodo, sono pronti ad assuefarsi a qualsiasi strage, dramma, che viene poi accantonata, abbandonata, sedimentata dall'evento successivo. I parlamentari vengano a visitare i pannelli sulle stragi prima di discutere le riforme. La politica non parla più di contrasto alle mafie". In riferimento al ruolo delle nuove generazioni il procuratore Nicola Gratteri ha aggiunto che "gli studenti possano maturare la capacità critica di non farsi prendere in giro dagli adulti che non parlano più di modifiche normative che servono, sul piano sostanziale, a combattere le mafie che continuamente si trasformano, continuamente mutano col mutare della società. Se non c’è il morto ogni sera il problema non esiste, la mafia non esiste e quindi non c’è motivo di investire, anche dal punto di vista economico, su uomini e mezzi ma soprattutto sul piano normativo".

Redazione

Editoriale del Direttore