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La spada di Damocle viene utilizzata come metafora per esprimere le responsabilità e l'insicurezza legate al ruolo di un uomo o di una organizzazione potente con il dubbio che qualcuno possa sovvertire lo stato di cose in cui si trova. Teoricamente in tali condizioni dovrebbe collocarsi anche l'attuale legislatura regionale almeno sino al prossimo 23 settembre, data nella quale si terrà l'udienza presso il Tribunale Amministrativo Regionale nella quale si dovrà affrontare il ricorso presentato dall'avvocata di Cosenza, Rossella Barbiero,  basato su argomenti che potrebbero avere una sua valenza. L'avvocata Barbiero ha promosso la cosiddetta "azione popolare" per conto di alcuni cittadini con l'obiettivo di accertare la legittimità delle assemblee elettive. E sulla Regione Calabria tante sono le assurdità. Dall'altissima soglia dell'8% quale soglia di sbarramento per poter partecipare alla suddivisione dei seggi che rappresenta una vera e terribile norma antidemocratica che solo in una Regione come la Calabria dove il buon senso è oramai un optional si poteva concepire. Una legge che potrebbe consentire addirittura che se si dovessero presentare, facendo un esempio, tredici candidati ed ognuno di loro non riuscisse a raggiungere l'8% non sarebbe eletto nessuno. Una vera assurdità. Dieci candidati, in nove il 7% ciascuno, e il decimo il 30%. Tutti i consiglieri andrebbero al candidato vincente e non esiterebbe la minoranza. Una legge cervellotica ed assurda voluta solo per impedire il cambiamento. A questo si aggiunge la non applicazione della legge elettorale che prevede la preferenza di genere. Ma siamo in Calabria ed anche se esiste un precedente, quello del Tar Molise che con sentenza 224/2012 annullò le elezioni regionali molisane del 16 e 17 ottobre 2011 accogliendo proprio due “azioni popolari” proposte da cittadini elettori di quella Regione, i consiglieri regionali ostentano sicurezza e sicumera, certi che il Tar non riserverà loro alcuna sorpresa. Giustamente confidano nel fatto di essere in Calabria, terra molto diversa dal Molise. E certamente anche questo possibile scoglio che in qualsiasi altra regione italiana sarebbe un problema molto serio, in Calabria si risolverà in una bolla di sapone. Come è sempre stato e sempre sarà. Calabria docet...
Redazione


Editoriale del Direttore