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La norma approvata in sordina che consente anche a chi perde la poltrona di consigliere o chi vi rimane per un periodo molto limitato di poter, attraverso la contribuzione volontaria, usufruire del "famigerato" vitalizio ha destato grandi polemiche soprattutto in considerazione del  triste periodo vissuto da molti calabresi per effetto della crisi economica dovuta al Covid-19. E a tal proposito i consiglieri regionali  hanno ben pensato, sollecitati anche dai loro partiti, di effettuare una clamorosa marcia indietro ammettendo di aver fatto un clamoroso errore. Lega e Forza Italia hanno preparato un testo che cancellerà la norma approvata, mentre il Pd ha chiesto la Presidente del Consiglio, Mimmo Tallini, di eliminare quanto fatto. "Lunedì mattina depositeremo una proposta di legge regionale  - affermano i capigruppo di Lega e Fratelli d'Italia, Tilde Minasi e Filippo Pietropaolo - per ripristinare l’inammissibilità alla contribuzione volontaria del consigliere regionale la cui elezione sia stata annullata. Siamo certi che sulla proposta ci sarà la più ampia convergenza da parte delle forze politiche presenti in Consiglio. La necessità di una tempestiva abrogazione – concludono Pietropaolo e Minasi – nasce da profili giuridici e finanziari che non è stato possibile vagliare preventivamente. La nostra decisione dimostra di avere agito in buona fede e di non avere avuto alcuna volontà di introdurre un privilegio ingiusto ed illegittimo".  Sula questione interviene anche il Pd con una nota a firma dei consiglieri regionali Pd Pd Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo e Tassone, e quelli di Dp Aieta e Sculco nella quale si afferma che si tratta di "Una tempesta in un bicchier d’acqua. La polemica in atto rispetto alle modifiche apportate dal consiglio regionale alle norme sul trattamento di reversibilità e sulle indennità di fine rapporto è priva di fondamento e merita una chiara puntualizzazione. Innanzitutto, smentiamo categoricamente che si tratti del ripristino dei cosiddetti “vitalizi”, i quali non esistono più già per gli eletti nella passata consiliatura. Non c’è stato nessun tentativo di riportare in vita cose inesistenti: chi lo afferma, forse è male informato. In tutta Italia esiste soltanto il sistema contributivo. La Calabria, pertanto  non ha fatto altro che allinearsi a quanto stabilito nella Conferenza Stato-Regioni del 3 aprile 2019: modificando un semplice comma. L’errore commesso è stato quello di riconoscere, anche a un consigliere dichiarato a posteriori ineleggibile, la possibilità di continuare a versare i contributi fino alla fine della consiliatura di riferimento. Si tratta di un caso che, riguardo agli ultimi 40 anni, potrebbe risultare di interesse per non più di due o tre consiglieri regionali. Ma è comunque sbagliato. E perciò, una delegazione dei rispettivi gruppi, ha avuto oggi un lungo colloquio con il presidente del consiglio regionale, Domenico Tallini, il quale si è impegnato a parlare con le altre forze politiche e a elaborare una proposta di modifica per eliminare questa incongruenza".

Redazione

Editoriale del Direttore