Silvio Berlusconi si è ritirato ad Arcore per meditare se ufficializzare la sua candidatura a Presidente della Repubblica o meno. In realtà Berlusconi per ritemprarsi, ringiovanire e aumentare il suo già immenso egocentrismo dovrebbe trasferirsi in Calabria. Infatti la Calabria è l'ultimo regno, l'isola felice, il feudo incontrastato di Forza Italia.
Non solo nelle elezioni regionali appena trascorse le due liste azzurre hanno totalizzato il 26%, cifre di quando in Italia Berlusconi regnava da Presidente del Consiglio, ma alla Regione sia il Presidente che il vicePresidente sono targati Forza Italia. Inoltre la sua truppa di deputati è sempre in crescita. Ai sette parlamentari in carica si aggiunge anche nelle ultime ore una new entry, la senatrice Silvia Vono che eletta nel 2018 con il Movimento 5 Stelle quando i pentastellati in Calabria presero una valanga di voti, poi passata con Italia Viva di Renzi ed oggi approdata, a pochi giorni dal voto per le elezioni del Presidente della Repubblica, nella casa di Forza italia. Un grande colpo per il Silvio nazionale. Un voto in più.
"Ufficializzo oggi la mia decisione di lasciare Italia Viva, una scelta maturata - afferma la senatrice Silvia Vono - ormai da agosto scorso quando il partito ha gestito in maniera tragicomica le elezioni regionali nella mia Calabria. Un vero e proprio disastro che mi ha profondamente delusa e amareggiata anche perché nessun chiarimento interno vi è stato né prima né in seguito alle elezioni calabresi. A livello parlamentare il dialogo lo definirei assente anzi "asintomatico" per usare un termine tristemente molto diffuso oggi. Fin dal mio ingresso nel partito ho cercato di accendere un faro sui territori e sulla cura degli stessi, ribadendo l'importanza di costruire una rete di rapporti importanti attraverso un'organizzazione seria e capace ma nulla, la macchina del partito, in Calabria come altrove, si è mossa solo per la promozione del libro del senatore Renzi e adesso per l'elezione del Presidente della Repubblica. Noi parlamentari ora torniamo utili, come numerini, per il solito bluff di essere l'ago della bilancia a cui, francamente, non crede più nessuno. Proprio per queste ragioni e proprio in questo delicato momento democratico, per mia onestà intellettuale e per rispetto degli elettori, profondamente delusa dalla gestione del partito, identificato solo nell'intelligenza salottiera del proprio leader, non ho altra scelta che quella di ufficializzare il mio addio ad Italia viva. Il territorio è al centro del mio mandato parlamentare. Un territorio fatto di donne e uomini che mi hanno dato fiducia e a cui io intendo dare voce al massimo livello possibile. Per queste ragioni, con rinnovata passione ma mantenendo immutato l'impegno per il supremo interesse degli italiani e dei calabresi, ho scelto di aderire a Forza Italia. L'unico partito che in questi anni ha dimostrato di essere veramente attento alla mia Calabria e che rappresenta un baluardo di quei valori democratici, liberali, cattolici, europeisti e garantisti in cui mi riconosco. L'unico vero centro e l'unica vera casa di tutti noi moderati". Quindi ai sette parlamentari di Forza Italia eletti in Calabria, Maria Tripodi, Francesco Cannizzaro, Sergio Torromino, Andrea Gentile, Fulvia Caligiuri, Marco Siclari e Giuseppe Mangialavori si aggiunge anche la senatrice Silvia Vono. Un bel pacchetto di otto voti per il Cavaliere se dovesse candidarsi al Quirinale, oltre al voto del Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, delegato regionale. Ai nove voti di Forza Italia si aggiungono i tre voti della Lega, Domenico Furgiuele, Tilde Minasi e il delegato regionale Filippo Mancuso e della deputata di Fratelli d'Italia, Wanda Ferro. Un bel pacchetto di 13 voti del centrodestra calabro. E non è detto che qualcun altro possa aggiungersi alla pattuglia considerando la campagna acquisti in atto del Cavaliere che in questo campo non ha rivali.