Come sempre la Calabria è una terra particolare, in controtendenza ed inversa rispetto al resto del Paese. Ancora una volta la peculiarità della Calabria si riflette nella storia politica regionale. Mentre Forza Italia oramai arroccata al 7% a livello nazionale e mentre Berlusconi cerca disperatamente di mantenere un ruolo nel centrodestra con il sogno di essere eletto dal Parlamento alla Presidenza della Repubblica, in Calabria trionfa a mani basse. Infatti nelle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre fra le due liste azzurre ottiene la strabiliante percentuale del 25,7% lontanissimo anni - luce dai miseri risultati di altre elezioni amministrative fuori dai confini calabresi raggiungendo nella Piana di Gioia Tauro percentuali di consenso altissime così come in alcune aree del vibonese e del lametino. Ma il vero boom di Forza italia lo si legge nella composizione della giunta regionale con il Governatore, Roberto Occhiuto, che ha chiamato alla Vicepresidenza una tecnica d'area, Giusy Princi, anch'essa vicina a Forza italia essendo cugina del ras degli azzurri di Reggio Calabria, il deputato Francesco Cannizzaro. Ma non basta il Governatore e la vice ma anche l'assessore regionale Rosario Varì vicino al senatore Giuseppe Mangialavori e all'esponente di primo piano degli azzurri Tonino Daffinà e l'assessore Gianluca Gallo, recordman di preferenze eletto con ben 21.600 voti. Se si sommano le deleghe rimaste al Governatore e quelle affidate a Gianluca Gallo, Rosario Varì e Giusy Princi si può parlare di un monocolore colorato Forza Italia. Neanche ai tempi d'oro di Berlusconi Presidente del Consiglio e padre - padrone del centrodestra Forza Italia è stata così forte in Calabria. In tanti sui social hanno paragonato la Calabria alla nuova Berluscolandia ed hanno invitato Silvio Berlusconi con la sua compagna di origini calabresi, la trentunenne deputata azzurra, Marta Fascina, a trasferirsi in Calabria o, almeno, di acquistarvi una bella villa per trascorrervi del tempo in compagnia dei suoi tanti amici e simpatizzanti. Nella caduta dell'Impero berlusconiano la Calabria rimane l'ultimo regno. Del resto la Calabria è sempre stata una terra che gira al contrario. Un mondo a sé stante. Chissà perchè?
Redazione