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Ha suscitato ampio clamore, e non poteva essere altrimenti, il lungo e corposo documento firmato da circa 300 militanti ed ex militanti della Lega di Salvini in Calabria. Documento nel quale si contesta la trasformazione in atto della stessa Lega che da partito che avrebbe dovuto essere una novità nel panorama politico calabrese si è, invece trasformato, in una copia di Forza Italia, imbarcando tanti transfughi vanificando sogni e speranze di chi aveva creduto. Nell'ambito del documento vi è anche il nome del giornalista Gianfranco Bonofiglio che in merito a ciò in una nota precisa quanto segue: "In merito al documento di autosospensione di un nutrito gruppo (circa 300) di militanti ed iscritti alla Lega di Salvini mi corre l'obbligo di specificare che, pur essendo inserito il mio nome fra i firmatari del documento e pur condividendo l'azione politica di coloro i quali hanno inteso prendere le distanze dal partito di Salvini, il sottoscritto ha abbandonato la Lega nel luglio 2019 dopo essere stato coordinatore cittadino dal 4 febbraio 2016. Le motivazioni dell'abbandono sono da inserire nella presa d'atto che il progetto leghista da possibile motore di cambiamento si stava trasformando già da allora ( ed oggi è chiaramente palese), invece, in una copia di Forza Italia e nel solito tram dove far salire i soliti politici professionisti o loro accoliti. Dopo la fallimentare esperienza leghista ho abbandonato (e lo sarà per sempre) ogni tipo di militanza di partito. Ancora oggi ricevo attacchi per il mio passato di ex socialista ( appassionata militanza della mia gioventù quando ancora esisteva la Prima Repubblica e che non ho mai rinnegato) e di ex leghista ( l'aver creduto in una speranza di cambiamento). Se queste sono colpe ne assumo piena responsabilità Mi dispiace che la stessa acredine non sia mai rivolta contro i tanti luridi tangentisti, corrotti e ladri che hanno costruito immense fortune economiche e che hanno depredato finanche la speranza dei nostri figli. Ma, come tutti sanno, ai potenti tutto è consentito".
Redazione

Editoriale del Direttore