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Le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che nell'ambito del processo "Rinascita Scott" ha fatto il nome del senatore Giuseppe Mangialavori di Forza Italia addebitando allo stesso un presunto aiuto elettorale da parte di uomini di 'ndrangheta ha suscitato, per come era prevedibile, ampio dibattito e dure polemiche.

E non solo in Calabria ma finanche a Roma dove il capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, Franco Mirabelli, ha auspicato una reazione sulla vicenda da parte dell'On. Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati e candidato Governatore per il centrodestra per le prossime elezioni del 3 e 4 ottobre. E la risposta da parte dell'On. Roberto Occhiuto non si è fatta attendere. In una nota lo stesso On. Occhiuto afferma:  “Il capogruppo del Partito democratico in Commissione Antimafia, Franco Mirabelli, invoca una mia reazione in relazione ad alcune affermazioni di un collaboratore di giustizia che chiama in causa il senatore Giuseppe Mangialavori. Intanto mi duole sottolineare come la dichiarazione dell'esponente dem trasudi giustizialismo da tutti i pori. Altro che Movimento 5 Stelle". "Qui qualcuno che si definisce democratico - continua l'On. Roberto Occhiuto - spedisce in cantina il garantismo e sceglie di imbracciare i forconi dopo aver orecchiato e naturalmente non verificato alcune maldicenze.Il senatore Mangialavori, che mi onoro di annoverare tra i miei amici, è una persona di specchiata correttezza morale, e a suo carico non c’è alcun procedimento giudiziario. Ma tranquillizziamo il buon Mirabelli". "La coalizione che sostiene la mia candidatura - conclude Occhiuto - entro pochi giorni depositerà le liste dei candidati al Consiglio regionale della Calabria alla Commissione parlamentare Antimafia, per il controllo preventivo che io per primo ho chiesto in modo esplicito. Il Pd, caro Mirabelli, farà la stessa cosa?”.

Redazione

Editoriale del Direttore