Generalmente nelle elezioni regionali quello che conta è il voto di preferenza espresso in favore del candidato. In Calabria circa il 90% di chi si reca alle urne esprime la preferenza.
Tale percentuale crolla drasticamente al Nord e in regioni come il Trentino Alto Adige o il Friuli Venezia Giulia cala addirittura al 30 - 35%. In alcune regioni del Nord si è eletti in consiglio regionale con 2 - 3.000 voti. In Calabria ne occorrono molti di più. Mediamente nelle ultime 5 elezioni regionali, cioè dal 2000 ad oggi coloro i quali si sono recati al voto variano da 830.000 a 900.000. Nelle ultime regionali del 26 gennaio 2020 la compianta On. Jole Santelli vinse con sei liste nella coalizione del centrodestra prendendo il 55% dei voti validi. Vinse con 449.705 voti. Ma in Calabria è mai esistito il voto d'opinione, è mai esistito il voto libero? è mai esistito il voto al partito, al movimento, che non sia legato al rapporto amicale con il candidato? La risposta è ovvia. E' esistito ed esiste. Ma, purtroppo è una esigua minoranza. Questo ovviamente vale per le regionali e per le amministrative. E quanto può essere la percentuale del voto libero in Calabria? Molti analisti del voto lo hanno quotato intorno al 20 - 25%. Mentre per il Procuratore capo della Procura della Repubblica di Catanzaro, dott. Nicola Gratteri, il voto dipendente dalle famiglie che compongono la struttura criminale della 'ndrangheta, si aggira intorno al 20 - 25%. Un voto che, ovviamente, si indirizza sempre verso il partito vincente. Rimane il 50% che risponde al voto di scambio, al voto all'amico dell'amico, al compare e dipende dalla relazione fra i politici professionisti e la pletora vastissima di chi è stato beneficiato con una assunzione nella pubblica amministrazione, di chi ha avuto una promessa spesso non mantenuta, di chi gli viene pagata una bolletta della luce o del gas, di chi vive in quel mondo oscuro della politica, degli enti regionali, e di tutte quelle strutture a cascat che dipendono dalla politica. Centinaia di sindaci, migliaia di consiglieri comunali, centinaia di assessori comunali, professionisti beneficiati dalla politica e tanti, tanti altri che vivono con la cultura del favore, del piacere, del servilismo quale modello culturale, sociologico ed antropologico della nostra terra, sempre serva dei padroni di turno oramai da secoli e secoli. A questo si aggiunge la naturale propensione di votare sempre il vincente, di chi si pensa sia il vincente. A questo si aggiunge una legge elettorale liberticida, anticostituzionale e terribile, unica in tutta Italia, che non comprende il ballottaggio, che costringe il voto congiunto e che prevede anche il mostruoso e terribile sbarramento dell'8%. Ipoteticamente se nove candidati prendono il 7% l'uno e un solo candidato prende il rimanente 37%, questo avrà tutti i consiglieri regionali e non vi sarà alcuna opposizione. Solo in Calabria si poteva concepire un simile obbrobrio giuridico. Quindi per vincere basta avere nelle liste i portatori di voti, cioè quei politici professionisti che nella vita vivendo solo di politica coltivano per decenni, giorno per giorno, il loro elettorato clientelare attraverso l'esercizio quotidiano di illegalità diffuse ed ambientali. E possono farlo tranquillamente essendo i politici professionisti tutelati da quella parte corrotta della magistratura sovvenzionata dalla politica che pensa a cestinare e far sparire i fascicoli di indagine scottanti per i politici che solo in Calabria possono dormire sempre sonni tranquilli. In tale contesto di illegalità e in una società marcia e corrotta vincerà sempre il voto di scambio che è stato, è e sarà sempre il voto della maggioranza. Che deciderà ed eleggerà sempre i professionisti della politica. Cioè coloro i quali hanno distrutto la nostra terra, hanno saccheggiato la sanità e costretto i nostri figli ad emigrare. Con buona pace di chi ancora spera in un cambiamento che non avverà mai e poi mai.