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E' veramente stucchevole ed inaudita la portata della posizione espressa dall'ex Ministro Carlo Calenda nei confronti del Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro, dott. Nicola Gratteri, su una vicenda che lo stesso Gratteri ha già ampiamente chiarito.

Lascia semplicemente sbalorditi la posizione dura e incomprensibile di un politico che ha rivestito in passato ruoli importanti nei confronti di un uomo che per la sua battaglia in prima linea contro la 'ndrangheta vive da decenni una vita blindata e densa di sacrifici. Evidentemente l'ex Ministro Calenda non comprende cosa vuol dire essere in prima linea contro l'organizzazione criminale più potente al mondo. La vicenda che ha dato lo spunto a Carlo Calenda di attaccare violentemente chi è in prima linea nella battaglia alle mafie riguarda la prefazione a firma del dott. Gratteri del libro "Strage di Stato", scritto a quattro mani dal magistrato Angelo Giorgianni e dal medico Pasquale Bacco. I due autori sono conosciuti per aver più volte assunto posizioni negazioniste e complottiste sul Covid, sul ruolo degli ebrei, su Bill Gates e BigPharma. Ma da questo ad incolpare Gratteri ve ne corre. Infatti lo stesso Procuratore capo di Catanzaro ha affermato, in merito alla sua prefazione, che leggendo " la prefazione del libro  tutto c’è tranne che negazionismo. Ho accettato di scrivere due paginette perché era un’opportunità per poter ribadire i concetti già espressi nel mio libro Ossigeno illegale. Concetti che riguardano l’allarme sulla pandemia in relazione a come le mafie possono approfittare dell’emergenza sanitaria".  E per confermare di non essere assolutamente negazionista il Procuratore Gratteri ha anche sostenuto di come "nel suo ufficio siano state acquistate migliaia di mascherine e siano tutti vaccinati". Del resto l'ex Ministro Calenda si è espresso andando oltre al fatto specifico affermando che "Gratteri deve semplicemente essere rimosso. Abbiamo già visto cose inaudite, discussioni sui media su inchieste in corso, interventi politici… ma l'avallo da parte di un magistrato di tesi antisemite non si può accettare. A casa. Subito". Le affermazioni di Calenda ricordano le tante critiche di tanti politici che prima delle stragi del 1992 criticavano ferocemente il valoroso magistrato Giovanni Falcone. Molti dei quali poi non mancarono di farsi vedere nelle cerimonie di ricordo. Del resto è fatto risaputo che i magistrati d'assalto ed in prima linea non siano mai piaciuti ai politici di potere.

Redazione

Editoriale del Direttore