Carlo Tansi, fondatore del Movimento "Tesoro Calabria" che insieme al sindaco di Napoli Lugi De Magistris forma il "Tan - Dem" con De Magistris candidato alla Presidenza con l'obiettivo di scardinare quel grumo di potere che ha distrutto la Calabria formato dal centrosinistra e dal centrodestra da sempre uniti negli affari e nelle clientele, interviene sull'ennesima intimidazione subita da Don Giacomo Panizza per il suo impegno per la legalità e per il suo impegno concreto nella lotta alla mafia e alla cultura mafiosa che in Calabria, purtroppo, continua ad imperare nel silenzio di un popolo sempre rassegnato e silente.
"L'arroganza della 'ndrangheta e il suo insensato desiderio di affermare il controllo del territorio - afferma Carlo Tansi - hanno prodotto l'ennesima azione intimidatoria ai danni di un sacerdote della levatura spirituale e morale di don Giacomo Panizza. Un autentico prete-coraggio che, grazie al prezioso lavoro realizzato con Progetto Sud in un contesto assai difficile come quello lametino, ha sfidato la Piovra con i fatti e non con le chiacchiere. Un confronto a viso aperto, il suo. Un 'atto di guerra' alla più potente mafia del mondo, seppur portato avanti da una persona mite. Un soldato di Cristo, punto e basta". "Ma con una tempra tale da costargli appunto timori e sofferenze ingiusti. Ragion per cui mi par doveroso testimoniargli pubblicamente vicinanza, solidarietà e affetto personali, ma anche e soprattutto la gratitudine di un calabrese come me che non può non stimare uno del 'profondo Nord' come lui. Un uomo di Chiesa - conclude Carlo Tansi - venuto qui da noi da molto lontano a testimoniare nella quotidianità, e a prezzo di enormi rischi, la vera missione di Cristo in una terra purtroppo martoriata e soggiogata dalla più pericolosa, lo ripeto, consorteria malavitosa del pianeta".