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“La nuova ordinanza, preannunciata, dal presidente Spirlì sulla didattica integrata, è un provvedimento giusto, opportuno, importante, rispettoso della volontà di tutti, che serve a scongiurare una pericolosa, devastante ondata di contagi nelle scuole. Esattamente quello che gli avevo chiesto pubblicamente, con una campagna su Fb che va avanti da alcune settimane e ha fatto registrare migliaia di adesioni da ogni parte della Calabria, e con una serie di messaggi privati, l’ultimo ieri sera, giovedì. Esprimo perciò la mia grande soddisfazione per questa nuova ordinanza che prevede la libertà di scelta tra la didattica in presenza e quella a distanza. Bisogna capire che le scuole non sono come gli ospedali che devono per forza restare aperte, anche in piena pandemia”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che per la chiusura delle scuole è impegnato da tempo. “La situazione, come dimostrano i quotidiani bollettini di guerra, con migliaia di contagi e centinaia di morti, ogni giorno, purtroppo resta sempre drammatica, continua Corbelli. La riapertura delle scuole rappresenta un pericolo, per il forte rischio di contagio, aggravato dalle cosiddette varianti che rendono il virus più contagioso e letale. Questo è quanto continuano a sostenere autorevoli scienziati, come i prof. Galli, Crisanti (ieri sera lo ha ribadito a Piazza Pulita su La 7), Pregliasco, Lopalco e lo stesso consulente del scientifico del Ministro della Salute, Ricciardi (come dallo stesso ribadito domenica scorsa da Fabio Fazio su Rai 3). Per questo motivo, sulla base di questi pareri autorevolissimi, ho continuato la battaglia, nel silenzio vergognoso, purtroppo, di tutti i partiti, anzi con alcuni di essi favorevoli alla riapertura delle scuole, anche in queste condizioni di grande pericolo. Non bisogna certamente creare alcun allarmismo, ma è irresponsabile e colpevole ignorare questo fattore di grande rischio legato alla riapertura delle scuole. Per questo il problema scuole è oggi una assoluta priorità. Bisogna capire che le scuole non sono come gli ospedali che devono per forza restare aperte, anche in piena pandemia. Basta permettere il prosieguo della didattica a distanza in modo da consentire ad ogni famiglia la scelta e la conseguente assunzione di responsabilità. Se delle famiglie vogliono mandare i loro figli a scuola, in queste condizioni di forte rischio, sono liberi di farlo ma non possono pretendere che facciano la stessa cosa migliaia di altre famiglie che invece preferiscono far continuare a studiare i loro figli da casa, in situazioni di assoluta sicurezza. Il provvedimento di Spirlì è opportuno perché consente di affrontare, in serenità e condizioni di sicurezza, questo periodo assai critico, essendo in piena stagione, invernale, influenzale e con una vaccinazione di fatto non ancora neppure iniziata, al di là degli operatori sanitari. Vediamo come evolve nelle prossime settimane questo maledetto virus e poi ci si può determinare di conseguenza”.
 
Redazione
 
 
 
 
 
 

Editoriale del Direttore