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E' destinato inevitabilmente a suscitare ampie discussioni e roventi polemiche il libro intervista del giornalista Alessandro Sallusti a Luca Palamara, stella oramai in declino della magistratura, dall'eloquente titolo "Il Sistema - Potere, politica, affari: Storia segreta della magistratura italiana". Un libro "scomodo" che ripercorre la nota vicenda del magistrato Luca Palamara, di origini calabresi, che a soli 39 anni venne eletto  Presidente della potentissima Associazione Nazionale Magistrati (Anm), carica che mantenne per quattro anni, dal 2008 al 2012. "Sono consapevole di aver contribuito a creare un Sistema che per anni ha inciso sul meno della magistratura e di conseguenza sulle dinamiche politiche e sociali del Paese. Non rinnego ciò che ho fatto - (queste le affermazioni di Palamara con le quali si apre il libro - intervista) - dico solo che tutti quelli, colleghi magistrati, importanti leader politici e uomini delle istituzioni, molti dei quali tuttora al loro posto, che hanno partecipato con me a tessere questa tela erano pienamente consapevoli di ciò che stavano facendo". In effetti dalla trascrizione delle telefonate intercettate dal telefono di Luca Palamara attraverso il Trojan, virus informatico con il quale non solo si intercettano tutte le telefonate ma anche tutti gli spostamenti, utilizzato dalla Procura di perugia in coordinamento con quella di Roma che indagava sullo stesso Palamara, uscirà di tutto e di più. Nel libro Palamara afferma candidamente che a partire da Luciano Violante e anche prima di lui, vi è stata una cinghia di trasmissione tra politica e magistratura. "dietro ogni nomina c'è un patteggiamento che coinvolge le correnti della magistratura, i membri laici del Csm e, direttamente o indirettamente, i loro referenti politici, e ciò è ampiamente documentabile". In realtà Luca Palamara afferma quello che tutti conoscono ma su cui tutti tacciono. L'eterno e irrisolto conflitto e intreccio fra magistratura e politica. Un connubio che ha sempre condizionato la vita del Paese. Basti ripercorrere la storia del passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica con Tangentopoli o la guerra continua fra alcune aree della magistratura ed il protagonista indiscusso, nel bene e nel male, della Seconda Repubblica, Silvio Berlusconi. Luca Palamara si definisce un "pontiere", cioè colui il quale crea ponti tra il sistema di potere della magistratura e la politica. Un ruolo non da poco. Si riassume nel libro la storia delle correnti, il  momento nel quale le correnti di destra e di centro prendono il sopravvento sulla corrente di sinistra, da molti definita giustizialista, che da sempre ha dominato la magistratura. Si ripercorrono tante vicende, dall'inchiesta Why Not di Luigi De Magistris, che venne defenestrato dall'inchiesta per il volere del "Sistema" ben dipinto da Palamara a tante altre interessanti storie di potere. Per la prima volta un libro che mette a nudo la Casta assolutamente più potente del Paese, quella della magistratura.
Redazione

Editoriale del Direttore