La guerra poteva essere inaspettata per chi non sa che la Russia possiede azioni nelle banche europee, al punto da controllarle. Per chi ancora crede ingenuamente che sia un paese povero. Per chi crede che non possieda armamenti, e che Putin sia isolato dai grandi leader. No, è esattamente tutto il contrario. Le banche europee presenti in Russia, stanno crollando, ma per quelle Russe in Europa, la musica è diversa.
Mosca è la 4 città più ricca al mondo, la Russia è tra le 5 potenze mondiali, e il suo pil è cresciuto del 4,7%, solo nel 2021. L’economia russa negli ultimi 5 anni si è rafforzata al punto da non temere le sanzioni, blande, minacciate dall’UE. Chissà come mai le sanzioni riguardano i trasporti, l’energia elettrica, ma non il gas. A Marzo 2017 un'indagine effettuata attraverso gli archivi “Laundromat”, ha fatto emergere una operazione imponente di riciclaggio, ma a tutt’oggi impuntita. In Italia sono finiti soldi russi pari a circa 2 miliardi di euro, e sono stati utilizzati per comprare di tutto: tenute in Toscana e yacht, intere collezioni di grandi stilisti, macchinari per l’industria, azioni!
La Russia ha ammodernato tecnologicamente il suo esercito, spende il 10% del suo pil per la difesa, ma è più giusto dire per gli armamenti. Detiene il primato del possesso di missili supersonici, dietro la Russia soltanto la Cina. Sono missili che trasportano testate nucleari e viaggiano a 28.000 km/h. Non sono facilmente intercettabili a causa dell’altezza del lancio e la velocità. Ed in questo momento l’offensiva russa è mirata a smilitarizzare l’Ucraina con azioni in profondità con l’obiettivo di disarticolare i sistemi di comando, controllo, comunicazioni e informazioni, in modo da ridurre la capacità operativa di assetti militari.
Alla luce di tutto questo, chi potrebbe ancora pensare che questa azione militare sia frutto di un momento di follia? Era tutto studiato nei minimi particolari, Putin ci lavorava già da tempo e l’esercitazione militare “Tuono”, tenutasi mesi fa, ne è la dimostrazione lampante. E la Cina potrebbe seguire a ruota recitando lo stesso copione con la piccola ma strategica Taiwan, dal momento che proprio ieri ha provocato Taiwan con l’incursione di 9 jet da combattimento J16. “Taiwan non è l'Ucraina ed è sempre stata parte inalienabile del territorio cinese. Questo è un fatto storico e giuridico inconfutabile", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, riaffermando “la posizione di Pechino secondo cui il tentativo di indipendenza di Taipei dalla Cina è "un vicolo cieco" e non ci devono essere "malintesi" sul punto. La Cina rivendica la sovranità sull'isola…”
Queste parole fanno rabbrividire, ma noi italiani non abbiamo un assetto diplomatico che possa mediare, far riflettere. Noi giochiamo a chi è più bravo a far ridere il mondo. Ed in questo, deteniamo il primato".
(Fonte: post facebook di Sonia Alfano)