Domenico Marino, Massimo Covello e Franco Laratta tornano a discutere del Ponte sullo Stretto. Una diretta Facebook ha riacceso la discussione su un tema dibattuto da decenni, addirittura da secoli, fin da tempi degli antichi romani che si posero il tema se e quando farlo. Decidendo per il No!
“Il Ponte è veramente un'opera utile?”
Una questione lacerante vista da tre punti di vista e affrontata con decisione dal prof. Domenico Marino dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che da anni studia gli aspetti economici, sociali e tecnici legati al Ponte sullo Stretto ( è autore di un libro sul tema, presentato al Senato della Repubblica insieme a Franco Laratta).
Il prof. Marino non ha dubbi: “Le risorse del PNRR sono cospicue, ma non sono infinite; anzi, in questo momento di crisi devono essere orientate ad interventi mirati e dai grandi ritorni sociali. Investire sul Ponte significa precludere la possibilità di fare altri interventi infrastrutturali più urgenti e prioritari. Non è affatto vero che il Ponte sarà l'investimento che trascinerà il sistema infrastrutturale del Sud; sarà piuttosto l'intervento che impedirà altri interventi più utili e anzi prioritari, e che non farà altro che collegare due deserti”.
Per Massimo Covello, Segretario Gen. Fiom - Cgil Calabria: "come sindacato abbiamo sempre considerato il ponte sullo stretto un'opera inutile e dannosa. Che ciclicamente venga riproposto è solo una strumentalizzazione buona a coprire le gravi responsabilità dei vari Governi per l'inaccettabile condizione di arretratezza del sistema infrastruttura calabrese. Alla Calabria serve un vero piano integrato sulla mobilità sostenibile delle persone e delle merci nel quale le strade del mare, ferrate e la viabilità stradale sia sulle reti lunghe che locali possano trovare una logica coerente ed in grado di togliere intere aree, come la Jonica, dall'isolamento. Basta speculazioni per un progetto fuori scala sotto tutti i punti di vista".
Franco Laratta, che da parlamentare e da giornalista ha sempre avuto una posizione netta in merito al Ponte: “ È un'opera non solo inutile, ma anche dannosa, oltre modo irrealizzabile, soffocata da gravi problemi tecnici mai risolti. Un’opera che provocherà danni alla Calabria, aggravando l’isolamento per vaste aree del nostro territorio. Non è una priorità, non lo è mai stata, rappresenta una sorta di miraggio, di fumo negli occhi, soprattutto quando non si vuole affrontare i veri problemi della nostra terra, che sono gravi, che accentuano il divario con il Nord, che provocano un arretramento costante del Sud. Ma non è certo il Ponte la risposta a questi gravissimi problemi”.
Tante le domande online, tanti per No. C’è stato chi come un giovane reggino che ha scritto: “si tratta di un inutile spreco di denaro pubblico che tra l’altro produce un effetto di spiazzamento sugli altri investimenti”.
I tre intervenuti al dibattito si sono trovati concordi sugli impegni finanziari enormi da affrontare per la realizzazione del ponte, ammesso che saranno mai superate le gravi difficoltà tecniche. Il rischio è che gli sforzi economici per realizzare il Ponte finiranno per mettere sempre più in ultimo piano i problemi quotidiani dei collegamenti, dell’infrastrutture, dell’acqua, del dissesto idrogeologico, del mancato sviluppo che ha la Calabria. Si teme che il Ponte possa rappresentare solo un’illusione, senza risolvere un solo problema della Calabria.
“Il Ponte è veramente un'opera utile?”
Una questione lacerante vista da tre punti di vista e affrontata con decisione dal prof. Domenico Marino dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che da anni studia gli aspetti economici, sociali e tecnici legati al Ponte sullo Stretto ( è autore di un libro sul tema, presentato al Senato della Repubblica insieme a Franco Laratta).
Il prof. Marino non ha dubbi: “Le risorse del PNRR sono cospicue, ma non sono infinite; anzi, in questo momento di crisi devono essere orientate ad interventi mirati e dai grandi ritorni sociali. Investire sul Ponte significa precludere la possibilità di fare altri interventi infrastrutturali più urgenti e prioritari. Non è affatto vero che il Ponte sarà l'investimento che trascinerà il sistema infrastrutturale del Sud; sarà piuttosto l'intervento che impedirà altri interventi più utili e anzi prioritari, e che non farà altro che collegare due deserti”.
Per Massimo Covello, Segretario Gen. Fiom - Cgil Calabria: "come sindacato abbiamo sempre considerato il ponte sullo stretto un'opera inutile e dannosa. Che ciclicamente venga riproposto è solo una strumentalizzazione buona a coprire le gravi responsabilità dei vari Governi per l'inaccettabile condizione di arretratezza del sistema infrastruttura calabrese. Alla Calabria serve un vero piano integrato sulla mobilità sostenibile delle persone e delle merci nel quale le strade del mare, ferrate e la viabilità stradale sia sulle reti lunghe che locali possano trovare una logica coerente ed in grado di togliere intere aree, come la Jonica, dall'isolamento. Basta speculazioni per un progetto fuori scala sotto tutti i punti di vista".
Franco Laratta, che da parlamentare e da giornalista ha sempre avuto una posizione netta in merito al Ponte: “ È un'opera non solo inutile, ma anche dannosa, oltre modo irrealizzabile, soffocata da gravi problemi tecnici mai risolti. Un’opera che provocherà danni alla Calabria, aggravando l’isolamento per vaste aree del nostro territorio. Non è una priorità, non lo è mai stata, rappresenta una sorta di miraggio, di fumo negli occhi, soprattutto quando non si vuole affrontare i veri problemi della nostra terra, che sono gravi, che accentuano il divario con il Nord, che provocano un arretramento costante del Sud. Ma non è certo il Ponte la risposta a questi gravissimi problemi”.
Tante le domande online, tanti per No. C’è stato chi come un giovane reggino che ha scritto: “si tratta di un inutile spreco di denaro pubblico che tra l’altro produce un effetto di spiazzamento sugli altri investimenti”.
I tre intervenuti al dibattito si sono trovati concordi sugli impegni finanziari enormi da affrontare per la realizzazione del ponte, ammesso che saranno mai superate le gravi difficoltà tecniche. Il rischio è che gli sforzi economici per realizzare il Ponte finiranno per mettere sempre più in ultimo piano i problemi quotidiani dei collegamenti, dell’infrastrutture, dell’acqua, del dissesto idrogeologico, del mancato sviluppo che ha la Calabria. Si teme che il Ponte possa rappresentare solo un’illusione, senza risolvere un solo problema della Calabria.
Redazione