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Nei suoi 30 anni di dorata latitanza conclusa oggi con il suo arresto fra l'altro annunciato clamorosamente dal pentito Salvatore Baiardo, uomo vicinissimo ai fratelli Graviano, in una intervista rilasciata il 5 novembre 2022 al giornalista Massimo Giletti di La7 nella quale affermò che "Matteo Messina Denaro, fortemente ammalato, sarà arrestato" sembra che abbia fatto capolino anche in Calabria ed in provincia di Cosenza.

Esattamente a Mendicino.

Tale affermazione è contenuta nei verbali di un pentito, Luigi Paternuosto, che durante un interrogatorio del maggio 2011 con i magistrati della Dda so soffermò sulla presunta presenza di due emissari di Matteo Messina Denaro a Cosenza per acquistare delle abitazioni, "So che l’affare andò in porto, ma non so - ha affermato il collaboratori di giustizia, Luigi Paternuostro - indicare dove siano questi appartamenti. Si trovano comunque sulle quattro strade di Mendicino, prima di arrivare al paese".

Inoltre in una banca di Mendicino vennero sequestrati 700.000 euro a presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro.

Ad avvalorare tale tesi il sequestro di 22 milioni di euro eseguito nel 2011 in Sicilia nei confronti di alcuni soggetti imparentati con Matteo Messina Denaro. Nel lungo elenco dei beni sequestrati vi erano, in effetti, due appartamenti ubicati a Mendicino.

Non è una novità il legame fra alcuni esponenti della criminalità cosentina con i siciliani.
 
Basti pensare ai fratelli Dario e Nicola Notargiacomo, oggi pentiti, che avevano un rapporto diretto con i temibilissimi fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, oggi all'ergastolo. Più volte Filippo Graviano venne a Cosenza e, in un particolare periodo, venne preparato in Sila un rifugio per la latitanza di Totò Riina.
 
 
Rifugio che poi non venne utilizzato per un cambio di programma.
 
Si parlò anche di alcuni pernottamenti dell'ex Primula, Matteo Messina Denaro, ad Amantea ai quali seguirono indagini serrate con appartamenti setacciati dai Ros e di qualche permanenza a San Lucido.
Ma di questo non vi è alcuna prova certa. Solo voci. 
 
Certamente vi è stato un periodo nel quale si cementò un rapporto di proficua collaborazione fra Corleone - Palermo e Cosenza. 
 
A dimostrazione che il Romanzo criminale Bruzio non è certamente da sottovalutare.
 
Redazione

Editoriale del Direttore