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La riforma sulla prescrizione voluta dalla Ministra della Giustizia Marta Cartabia e sponsorizzata con forza dal Governo e dalle forze politiche che lo sostengono rischia di divenire un fantastico regalo per la più forte organizzazione criminale ed imprenditoriale che opera in Italia e nel mondo, la 'ndrangheta, oramai una potentissima holding internazionale che continua ad essere sottovalutata. E a lanciare l'allarme con veemenza e convinzione il Procuratore capo della Procura della Repubblica di Catanzaro, dott. Nicola Gratteri, da anni in prima fila nella "vera" e "reale" lotta alla 'ndrangheta. "Temo che i 7 maxi processi contro la 'ndrangheta che si stanno celebrando nel distretto di Catanzaro  saranno dichiarati tutti improcedibili in appello".  Tali affermazioni di inaudita gravità e rischio il procuratore Gratteri li ha pronunciate, in videoconferenza, dinanzi alla Commissione Giustizia della Camera. La improcedibilità che scatta dopo due anni dall'avvio del processo d'appello e dopo solo un anno dall'avvio del processo in Cassazione può in effetti produrre risultati devastanti al punto tale da "rendere ancor più conveniente delinquere", frase pronunciata dallo stesso Gratteri anche in altre occasioni di dibattito pubblico sulla riforma voluta dalla Ministra Cartabia. Ben altri sono gli interventi necessari affinché la giustizia possa funzionare al meglio ed essere realmente efficiente. Come il potenziare l'Agenzia dei beni confiscati alle mafie, intervenire sui circa duecento magistrati fuori ruolo inseriti nei ministeri e farli ritornare a scrivere sentenze e, soprattutto, potenziare l'organico della magistratura con nuove assunzioni. E, non per ultimo, modificare la geografia della giustizia con criteri più moderni e più rispondenti alle reali esigenze dei territori.
Redazione
 

Editoriale del Direttore