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Il termine "Sistema Cosenza" con il quale è stata denominata l'inchiesta che, condotta dalla Procura della Repubblica di Cosenza, ha indagato su un presunto comitato d'affari che gestiva in modo allegro le cospicue risorse destinate alla sanità, è, in realtà una terminologia identitaria utilizzata da alcuni giornalisti cosentini sin dai lontanissimi anni '80.

Ad onor del vero un numero di giornalisti alquanto esiguo e fra questi anche chi scrive. Basta semplicemente leggere i tanti articoli pubblicati come appendice nel libro "La Città Oscura" edito nel lontano 2005 nei quali si ripercorrono le caratteristiche salienti di quel "Sistema Cosenza" che negli anni '80 viveva il suo massimo splendore e si radicava nella città e nella popolazione. Si radicava con l'apoteosi di piccoli ed incolti personaggi politici provenienti da quartieri popolari che iniziarono la scalata al potere imbottendo gli Ospedali di assunzioni clientelari, il Municipio ed ogni ente possibile ed immaginabile, politici che attraverso il voto di scambio, la corruzione ed il potere passando dal saccheggio delle banche sono giunti alle ovattate stanze di potere governativo della Capitale. Il "Sistema Cosenza" che si radicava negli anni '80 con una Procura silente e spesso collusa per come si evince dalle tante dichiarazioni della pletora di pentiti che poi giungeranno dal 1995 in poi. Il "Sistema Cosenza" di una nuova generazione di professionisti, medici, avvocati e burocrati che, ben affibbiati ai politici di turno, hanno riempito tutte le caselle di potere possibili ed immaginabili con la complicità di tanti prenditori ed usurai conclamati poi trasformati dal "Sistema Cosenza" in imprenditori rispettabili e riveriti soprattutto impegnati nel campo della sanità privata. Ed il cuore del Sistema, allora come oggi, era e rimane la sanità. La grande gallina dalle uova d'oro, la grande mangiatoia nella quale lucrare affari, assunzioni, promozioni e soprattutto voti di scambio. Quel maledetto Voto di scambio" che da sempre è stato il modello del "Sistema Cosenza". Quel maledetto "voto di scambio" che sfruttando il bisogno e la cultura dell'illegalità da sempre diffusa in una città dove il furbo e l'imbroglione è sempre vincente e dove l'onesto è un mediocre e fallito ha consentito a sciacalli e iene di ogni specie di saccheggiare la città di Cosenza, un tempo immemore l'Atene della Calabria. Personaggi oscuri che con il Sistema Cosenza hanno consentito a "La Città Oscura" di dominare e di esiliare la Città pulita, la città onesta ridotta all'esilio e all'emarginazione. Il "Sistema Cosenza" che meriterebbe un giorno di essere dipinto e descritto con la storia di tutti quei politici tanto amati e votati da gran parte dei cosentini che, in realtà, sono stati il tumore di una città socialmente degradata dove chi non è servo per natura è costretto alla sofferenza e dove i giovani sono costretti ad andarsene considerato che anche la speranza, che è l'ultima a morire, sembra essere giunta al capolinea.

Gianfranco Bonofiglio





Editoriale del Direttore