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Mai come oggi la Calabria può vantare di essere la destinataria di una ingentissima mole di denaro pubblico che viene gestito in primis dalla Regione Calabria quale ente attuatore e poi da enti amministrativi come i Comuni o le Province.


Ben 14 miliardi e mezzo di euro

Precisamente 11 miliardi e 309 milioni di euro per il PNRR ( Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)  e 3 miliardi di euro e 173 milioni con i fondi della Comunità Europea per il settennio 2021- 2027.

Cifre altissime che ovviamente e come sempre non saranno utilizzate per come lo dovrebbero essere.

Basti solo accennare che al 4 febbraio 2024, quindi a metà strada del settennio dei Fondi della Comunità Europea su 3 miliardi e 173 milioni di euro ne sono stati utilizzati sinora solo 146 milioni, meno del 5% del totale.

Per quel che riguarda i fondi del PNRR su 12.142 progetti approvati ne sono stati conclusi sinora solo 777.

Ma ad onor del vero se i fondi del PNRR seguiranno la triste sorte dei tanti miliardi di vecchie lire dal 1987 al 2002 e poi di centinaia e centinaia di milioni di euro dal 2002 ad oggi che la Comunità Europea destina alla Calabria sin dal 1987, cioè da ben 37 anni, vi è ben poco da sperare.

Infatti in 37 anni di finanziamenti da parte della Comunità Europea la Calabria era allora la più povera regione d'Italia e dopo 37 anni è ancora la regione più povera d'Italia.

Anzi il divario fra la Calabria e le regioni del Nord è addirittura cresciuto ed è cresciuto anche il divario con alcune regioni dello stesso Mezzogiorno come la Puglia, solo per citarne una.

E come allora, ancora oggi i nostri giovani, soprattutto quelli diplomati e laureati, continuano ad andar via per realizzare le loro aspirazioni e trovare altrove terre dove il merito e la competenza sono ancora dei valori spendibili sul mercato.

Merito e competenza, due termini odiati e vituperati nel "Sistema" corrotto e politico - mafioso che ammorba le terre calabre da decenni e decenni e che destina spazi sociali solo a lecchini del potere e a chi è parte integrante delle famiglie politiche e delle lobby che imperano da sempre.

Pubblicità per i giovani che lasciano il Sud per andare a lavorare al Nord

 

I Fondi Europei in parte non utilizzati e in parte dispersi in mille rivoli

 

Il vero dramma in Calabria è stato ed è da sempre non la mancanza di fondi ma il "Modello - Sistema" con il quale vengono gestiti.

Una parte ritorna indietro ed una parte viene spesa a pioggia con finalità solo politico - clientelari e che sul lungo periodo risultano ininfluente per un reale e duraturo processo di sviluppo economico.

E chissà cosa accadrà quando, con la riforma dell'Autonomia Differenziata, tutto verrà regionalizzato e tutto passerà dall'Ente Regione Calabria, quel carrozzone politico - clientelare che ha prosciugato e prosciuga qualsiasi possibilità di crescita.

Ma questa è la nostra Calabria, questo è il ceto politico dominante, sempre lo stesso da decenni e questo è il destino della Calabria deciso dai calabresi che nel segreto delle urne votano chi criticano, a voce, tutti i giorni.

E in una spregevole sindrome di Stoccolma che porta ad amare i propri carnefici i calabresi continuano a votare chi li ha ridotti allo stato di schiavitù e bisogno perenne, distruggendo in tal modo anche la speranza.

Anche se chi vive di speranza, spesso e sovente muore disperato.

Redazione


Editoriale del Direttore