Una generazione perduta che rischia di non inserirsi più nel mondo del lavoro. Sono i NEET ( acronimo inglese di Not in Education,Employment or Training) che in italiano delinea i giovani che hanno scelto di non studiare, di non lavorare, di non seguire alcun corso di formazione e hanno rinunciato finanche alla ricerca di un lavoro.
Un fenomeno grave, preoccupante e figlio di una società che scoraggia i giovani, che tutela solo i forti, che consente l'inserimento di quella classe giovanile di privilegiati che sono i figli dei potenti, i figli dei politici, i figli dei baroni universitari e i figli dei potenti imprenditori.
Mentre per i figli della gente comune non esiste più alcuna possibilità e neanche più alcun ascensore sociale. Solo la sconfitta e la rassegnazione. Ed in Calabria i NEET hanno raggiunto l'impressionante percentuale del 405 dei giovani dai 15 ai 34 anni.
Ovviamente di quei giovani che rimangono a vivere in Calabria. Mentre cresce a dismisura il numero di coloro i quali con coraggio e determinazione abbandonano la Calabria che non offre nulla per andare in luoghi dove ancora sussiste qualche speranza di potersi inserire nel mondo del lavoro.
E tutto ben oltre alle solite chiacchiere dei politicanti che si dilettano in annunci e grandi progetti per poi non attuare nulla di concreto e "sistemare" solo i propri familiari e i figli delle corti di leccaculo e squallidi personaggi dei quali ogni politico in Calabria ama circondarsi.
Ad analizzare il fenomeno ActionAid e Cgil hanno redatto il Rapporto “Neet tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubbliche”, presentato a Roma insieme alle raccomandazioni verso il nuovo Governo e Parlamento per indirizzare le politiche nazionali e territoriali per i giovani.
Redazione