Il tessuto produttivo calabrese è costituito soprattutto da un radicato tessuto di piccole e medie imprese e questo vale soprattutto per il settore agricolo. Tante le piccole aziende, i piccoli agricoltori che, spesso con una conduzione di natura familiare, coltivano i loro prodotti agricoli che poi vendono attraverso i vari "mercati" che si organizzano nelle piazze in determinati giorni della settimana.
Come accade al "mercato" del giovedì che si tiene ogni settimana a Rende nel piazzale adibito a parcheggio del centro commerciale "Metropolis" di Rende dal lato dove è ubicato anche "Il Museo della Cultura".
Ed è in quel mercato che siamo andati come redazione de "La Voce Cosentina" ad ascoltare direttamente dalla voce degli agricoltori le difficoltà e le criticità che il mondo agricolo vive negli ultimi tempi.
A vivacizzare la discussione una arzilla operatrice agricola di Luzzi che giustamente lamenta "l'indiscriminato aumento del gasolio agricolo e di tutto ciò che è necessario per la produzione agricola con il paradosso che oramai i costi hanno superato il prezzo di mercato attuale".
"Mercato del Giovedì" a Rende
"Le piccole aziende agricole - continua l'operatrice agricola che lavora nel campo da decenni - sono la maggioranza e sono l'ossatura portante del mondo dell'agricoltura calabrese. Non possono essere abbandonate. Non si può pensare solo alle grandi aziende.
E' necessario che da parte della Regione e dello Stato si possa e si debba pensare a delle forme di sostegno per superare un periodo terribile che porterà inevitabilmente alla chiusura di migliaia e migliaia di piccoli produttori.
I contributi e i fondi per l'agricoltura vi sono ed è giusto utilizzarli per chi ha realmente necessità di poter sopravvivere ad un momento congiunturale così drammatico".
Un grido d'allarme serio e corale al quale si sono accodati tanti altri piccoli imprenditori agricoli come una operatrice agricola di Altomonte che da anni porta avanti l'azienda con la sua famiglia. Azienda acaratterizzta da prodotti di grande qualità con produzione a Km. 0.
Lavoro frutto di sacrifici e di tradizioni familiari tramandati da generazione in generazione che non possono essere massacrati da una crisi che nessuno poteva immaginare così dirompente per l'effetto combinato della Pandemia e della guerra in Ucraina.
Un dramma che necessità di interventi urgenti come chiedono con forza tanti e tanti lavoratori che nelle loro terre hanno dato la vita ogni giorno per poter vivere con dignità e con il proprio sacrosanto e dignitoso lavoro.
La redazione de "La Voce Cosentina" seguirà l'evolversi della vicenda e continuerà a discutere con gli imprenditori agricoli del mercato ortofrutticolo rendese con la speranza che la situazione possa effettivamente migliorare.
Redazione