Sponsor dell'opera Francesca Romana e Nicoletta dè Angelis, promotrice l'assessora alla cultura del Comune di Rende, profssa Marta Petrusewicz e con la direzione del museo di Roberto Bilotti.
La collocazione dell'opera è stata autorizzata dalla Soprintendenza nel luglio 2021.
Qui si confronta con l'architettura secolare per ricreare uno spazio che svolga una nuova funzione sociale, politica, culturale in linea con la nuova dimensione museale.
Le "Vetrate", progettate specificamente per le aperture delle logge delle torri frontali che avevano funzione difensiva, costituiscono chiusura e apertura verso la Valle del Crati e l'Università. Una sequenza cromatica e luminosa che rappresenta un dialogo con il paesaggio tra presente e passato. Lastre colorate che imprigionano inserti metallici come punti di fuga, una sintesi lieve e immaginifica tra la storia secolare del luogo e la nuova vita museale.
Cerchi intersecati tra loro sono visibili giorno e notte, un inno alla luce che di giorno la proietta colorata all'interno delle torri e di notte, di rimando, verso l'esterno facendosi segnali luminosi del museo quasi a proiettare all'esterno il patrimonio artistico contemporaneo che è all'interno.
L'opera di Alfredo Pirri durante la sua installazione al Castello di Rende
Un’opera che offre una diversa percezione dell’esperienza dello spazio e dell'architettura, una installazione che vive sul filo del rapporto tra arte e architettura, tra unità e frammentazione, come è tipico del lavoro dell'artista.
Angolazioni dell'Opera di Alfredo Pirri presso il Museo d'Arte Contemporanea di Rende
L'opera interagisce con le massive torri angolari aragonesi (1442-1507) realizzate da Ferrante Alarcon de Mendoza, in analogia stilistica ai castelli coevi di Puglia, che trasformò la diruta costruzione normanna in residenza fortificata.
Alfredo Pirri propone un confronto figurativo e spaziale con la tradizione urbana e architettonica, una suggestione poetica che sottolinea il rapporto tra città e museo, tra il fuori e il dentro.
Un'opera in continuità con le linee architettoniche del castello in un’armonia scambievole in cui l'opera e il suo contesto si confrontano integrandosi come l'allegoria di un sogno. Il colore sottolinea le linee architettoniche e le riscatta dal grigiore cementizio.
Fino ad oggi a Cosenza, Alfredo Pirri, il cui tratto artistico prevalente si identifica nelle grandi opere per spazi urbani e museali era presente con un lavoro non di contesto alla Galleria Nazionale.
Altre sue grandi opere:
Reggio Calabria: “Piazza” 2011 rielaborazione degli spazi antistanti il nuovo Museo Archeologico. La "finalità autentica del progetto non si limita al recupero e restauro dell'edificio bensì mette in campo un’operazione fondativa e civile ... si è realizzata una piazza, un luogo pubblico nuovo" (A.P.)
Roma: PASSI, 2011 Galleria Nazionale d’Arte Moderna, lavoro installativo che camminando su specchi crettati accentua la percezione di una dimensione spaziale e temporale irreale ma allo stesso tempo radicalmente e intimamente materiale.
Firenze "Prospettive con Orizzonti" 2022 a copertura del nuovo Auditorium del Teatro del Maggio Musicale, su committenza dell'Amministrazione comunale .