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A Rende nel suo bellissimo e suggestivo centro storico sorge il suo antico Castello nel quale è allocato il Museo d'Arte contemporanea diretto dal Mecenate e cultore dell'arte, Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona.  Ed il rinomato Museo d'Arte contemporanea in occasione del capodanno 2023 si arricchirà di una bellissima opera di Alfredo Pirri, grande artista internazionale e cosentino doc.
 
L'opera è denominata: "Senza titolo" 2021-22 è una  opera ambientale specifica per le aperture belliche delle torri frontali del Castello di Rende, verrà inaugurata alle 16:30, verso l'imbrunire, di domenica 1° gennaio, capodanno.
 
Con dimensioni ambiente cm. 390x380 cadauna e con una caratterizzazione di una particolare tecnica ed utilizzo di materiali, acciaio zincato, plexiglas colorato in pasta con inclusioni metalliche - cerchi bordati mischiando colori in pasta a colatura cromatica con pagliuzze di oro e rame inserite nel colaggio.

Sponsor dell'opera Francesca Romana e Nicoletta dè Angelis, promotrice l'assessora alla cultura del Comune di Rende, profssa Marta Petrusewicz e con la direzione del museo di Roberto Bilotti.

La collocazione dell'opera è stata autorizzata dalla Soprintendenza nel luglio 2021. 
 
Anche in questo lavoro specifico per il Castello di Rende, Alfredo Pirri, fa incontrare pittura e scultura, architettura e installazione, facendo interagire materia, volume, spazio e colore come veicoli di luce.
 
Il rinomato artista di livello internazionale, Alfredo Pirri, nato a Cosenza nel 1957
 
 
 

Qui si confronta con l'architettura secolare per ricreare uno spazio che svolga una nuova funzione sociale, politica, culturale in linea con la nuova dimensione museale.

Le "Vetrate", progettate specificamente per le aperture delle logge delle torri frontali che avevano funzione difensiva, costituiscono chiusura e apertura verso la Valle del Crati e l'Università. Una sequenza cromatica e luminosa che rappresenta un dialogo con il paesaggio tra presente e passato. Lastre colorate che imprigionano inserti metallici come punti di fuga, una sintesi lieve e immaginifica tra la storia secolare del luogo e la nuova vita museale.

Cerchi intersecati tra loro sono visibili giorno e notte, un inno alla luce che di giorno la proietta colorata all'interno delle torri e di notte, di rimando, verso l'esterno facendosi segnali luminosi del museo  quasi a proiettare all'esterno il patrimonio artistico contemporaneo che è all'interno.

L'opera di Alfredo Pirri durante la sua installazione al Castello di Rende

Un’opera che offre una diversa percezione dell’esperienza dello spazio e dell'architettura, una installazione che vive sul filo del rapporto tra arte e architettura, tra unità e frammentazione, come è tipico del lavoro dell'artista.

Angolazioni dell'Opera di Alfredo Pirri presso il Museo d'Arte Contemporanea di Rende

L'opera interagisce con le massive torri angolari aragonesi (1442-1507) realizzate da Ferrante Alarcon de Mendoza, in analogia stilistica ai castelli coevi di Puglia, che trasformò la diruta costruzione normanna in residenza fortificata. 

 
Da allora numerosi terremoti e interventi di ammodernamento hanno cancellato l'identità architettonica originaria. Corridoi continuativi per realizzare uffici hanno tagliato le sale, il rifacimento dei solai ha provocato la perdita degli antichi soffitti e pavimenti e di ogni traccia decorativa. L'aggiunta di superfetazioni negli anni '50 ne hanno alterato i volumi e la lettura del monumento.

Alfredo Pirri propone un confronto figurativo e spaziale con la tradizione urbana e architettonica, una suggestione poetica che sottolinea il rapporto tra città e museo, tra il fuori e il dentro. 
 
Effetto Luci ed ombre dell'opera di Alfredo Pirri al Castello di Rende, sede del Museo d'Arte Contemporanea
 
 
L’opera così entra armonicamente a far parte del contesto dei lavori contemporanei che costituiscono il museo e interagisce con lo spazio offrendo un ulteriore livello di lettura tra materia, colore e luce in un suggestivo dialogo intimo e segreto.

Un'opera in continuità con le linee architettoniche del castello in un’armonia scambievole in cui l'opera e il suo contesto si confrontano integrandosi come l'allegoria di un sogno. Il colore sottolinea le linee architettoniche e le riscatta dal grigiore cementizio. 
 
L'installazione diventa così simbolo della nuova funzione e istituzione museale, elemento iconico e segnaletico.

Fino ad oggi a Cosenza, Alfredo Pirri, il cui tratto artistico prevalente si identifica nelle grandi opere per spazi urbani e museali era presente con un lavoro non di contesto alla Galleria Nazionale. 
 
Finalmente anche noi abbiamo un'opera ambientale per la collettività.

Altre sue grandi opere:

Reggio Calabria: “Piazza” 2011 rielaborazione degli spazi antistanti il nuovo Museo Archeologico. La "finalità autentica del progetto non si limita al recupero e restauro dell'edificio bensì mette in campo un’operazione fondativa e civile ... si è realizzata una piazza, un luogo pubblico nuovo" (A.P.)

Roma: PASSI, 2011 Galleria Nazionale d’Arte Moderna, lavoro installativo che camminando su specchi crettati accentua la percezione di una dimensione spaziale e temporale irreale ma allo stesso tempo radicalmente e intimamente materiale.

Firenze "Prospettive con Orizzonti" 2022 a copertura del nuovo Auditorium del Teatro del Maggio Musicale, su committenza dell'Amministrazione comunale .
 
All'inaugurazione il sindaco di Firenze Nardella ha dichiarato: "Grazie ad Alfredo Pirri uno dei massimi artisti contemporanei, il Maggio musicale fiorentino ha un’opera d’arte permanente unica nel panorama italiano dell’arte, anche per dimensioni, che arricchisce tutta l’infrastruttura del Teatro".
 
Redazione

Editoriale del Direttore