I risultati della città di Cosenza sono assolutamente controtendenza e confermano come l'asse di potere del centrodestra ( e anche del Pd ) che ha vinto dappertutto a Cosenza rappresentato dalle solite famiglie non siano più gradite all'elettorato.
Infatti solo con una forte repulsione contro la solita Casta politica che ammorba la città da decenni si può giustificare il 40,3% affidato al movimento 5 Stelle che a livello nazionale prende il 15,4%, ( Anche nella vicina Rende il 37,8% preso dal M5S non è di poco conto). Se a questo si accompagna il dato della fortissima astensione dal voto, ben si comprende come i cosentini siano stufi ed arcistufi dei soliti personaggi professionisti della politica.
Un risultato elettorale quello espresso dagli elettori di Cosenza che dovrebbe far vergognare la potente Casta politica che gestisce la città da decenni e che esprime il massimo potere politico anche sul piano regionale e nazionale. Basti pensare al peso delle famiglie politiche cosentine. Sia nel centrodestra che nel Pd.
Un boom elettorale che ha consentito l'elezione della candidata Anna Laura Orrico che da sola ha battuto per poche centinaia di voti la corazzata dell'intera coalizione del centrodestra che ha candidato Andrea Gentile e con Forza Italia che governa la Regione.
L'On. Anna Laura Orrico del M5S
Basti solo pensare che mentre la coalizione del centrodestra a livello nazionale arriva al 43,8% a Cosenza città si ferma al 29,6% nonostante il Governatore della Calabria, l'On. Roberto Occhiuto, sia di Cosenza e nonostante la candidatura vincente del fratello Mario Occhiuto al Senato.
Il senatore Mario Occhiuto con il Senatore Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia
Infatti Forza Italia, il partito dei fratelli Occhiuto e dei fratelli Gentile, che in Calabria prende il 15,6% a Cosenza si ferma al 10%, cioè a soli 2.770 voti in una città da 66.000 abitanti con oltre 52.000 elettori dei quali si sono recati a votare in 27.770.
Il partito della Meloni arriva al 13,8%, la Lega addirittura al 5,7% ( con soli 1.584 voti) e Noi Moderati allo 0,3%, praticamente inesistente con soli 105 voti in tutta la città.
Anche il Pd non supera il 13,3%, ma rielegge comunque la deputata uscente Enza Bruno Bossio, mentre il terzo polo di Calenda e Renzi si ferma al 5%. Per gli altri piccole cifre.
Cosenza si conferma, quindi, città pentastellata nonostante la deputazione uscente dei 5 Stelle non si sia distinta per particolare attivismo e cambiamenti.
Si tratta solo di un voto di protesta contro la Casta e contro personaggi logori che non mollano la presa e che hanno impedito per decenni la crescita di una nuova generazione politica.
Ma il dato cosentino non interessa a nessuno. Tanto il potere reale rimane sempre nelle stesse mani. Lo è da decenni e a Cosenza lo sarà per sempre.
Redazione